lunedì 28 novembre 2011

Foot stick

Foot stick
La bacchetta Griffel in legno viene utilizzata per trattare, con maggiore profondità, i punti durante la reflessologia plantare, ma può essere utilizzata anche su altre parti del corpo. La stimolazione dei punti permette di aprire i canali energetici (meridiani) per aiutare a rilasciare, con maggiore facilità, le tossine dal corpo. Rimuovendo i blocchi energetici, aumentano la circolazione del sangue e quella del sistema linfatico, canale grazie al quale si eliminano gli scarti metabolici. La pelle possiede dei recettori che inviano informazioni all'intero organismo. I punti ortosimpatici stimolati, inviano un messaggio afferente all'organo o alla parte del corpo con cui sono in relazione. La reflessologia plantare stimola l'attività degli organi interni, rilassa l'intero organismo migliorando tutte le sue funzioni.

Kit Esame Naturopata/Intolleranze 2016


Prima proposta Kit completo
Scatole cartone colori personalizzati 100pz c.a.
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etichette stampa digitale per condurre l'esame da Naturopata






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Seconda proposta Kit completo

Scatole in legno per l'esame da Naturopata 200pz e per testare le Intolleranze alimentari 250pz (metodo kinesiologico SIMO)
+ etichette stampa digitale
nei due formati le fialette sono posizionate in verticale
legno grezzo o colorate + finitura lucida

il lavoro finito viene spedito tramite posta

info&preventivo Mara 347 5082342

Un Fiocco al Piede per Natale 2017



PREVENZIONE
MASSAGGIARE SPESSO I PIEDI È UN OTTIMO METODO DI PREVENZIONE: La medicina tradizionale cinese afferma che nel piede si trovano più di 60 punti di agopuntura, i quali sono strettamente connessi ai dodici meridiani e quindi agli organi interni. Per questo trattare i punti del piede, stimola le funzioni vitali mantenendo l’intero corpo in equilibrio, aumentando nel tempo, la sua capacità di adattamento agli eventi esterni (omeostasi).

DISINTOSSICAZIONE
MASSAGGIARE SPESSO I PIEDI DISINTOSSICA CORPO e MENTE: La stimolazione dei punti permette di aprire i canali energetici (meridiani) per aiutare a rilasciare gli scarti metabolici dal corpo tramite gli organi emuntori e il sistema linfatico. Con la rimozione dei blocchi energetici, migliora la circolazione arteriosa e venosa ripristinando situazioni di sbalzi pressori, quella del sistema endocrino e nervoso, migliorando la qualità della risposta del nostro sistema immunitario.

ANTISTRESS
MASSAGGIARE SPESSO I PIEDI È UN ANTISTRESS: La superficie della pelle possiede dei recettori che inviano informazioni all'intero organismo tramite il sistema nervoso centrale. I punti ortosimpatici stimolati, inviano un messaggio afferente all'organo o alla parte del corpo con cui sono in relazione. Durante il trattamento il corpo rilascia le tensioni, stimolando la produzione di endorfine che, donando una piacevole sensazione di benessere, aiuta ad alleviare il dolore, migliorando anche la qualità del sonno.


INFO&PRENOTAZIONI - Mara Varisco Bassi 347 5082342

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    Tutti chiedono la serenità, la pace, la salute..... hai mai fatto o ti sei mai fatto un regalo per trasformare questi pensieri in realtà?

    Quando c'è equilibrio dentro anche fuori la vita si modifica......

Un' idea rimane solo un idea senza l'azione!!
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I trattamenti si svolgeranno su appuntamento presso i due centri:

"Naturalmente" centro olistico corso Vercelli, 83 - 28100 Novara

"Il Centro" scuola di Arti Marziali via Frasconi, 14 - 28100 Novara

INFO E PRENOTAZIONI DEI PACCHETTI

Mara Varisco Bassi Naturopata 
347 5082342

mercoledì 9 novembre 2011

Cos’è la reflessologia plantare?




Tecnica di indagine e di riequilibrio della salute attraverso il massaggio di punti riflessi del piede.

Cos’è un riflesso?
E’ una reazione istintiva.
Definizione in medicina: “è la risposta che l’organismo
dà involontariamente e, a volte, anche inconsciamente,
a stimoli provenienti dell’ambiente esterno che lo circonda o dal suo stesso interno.”
Il riflesso ha sempre un finalismo e la reazione che dà
è sempre utile all’economia dell’organismo.

Cosa sono i punti riflessi?
Sono recettori del sistema dell’arco riflesso che è il meccanismo di base del nostro sistema nervoso. Per arco riflesso si intende la risposta automatica e involontaria ad uno stimolo.

CENNI STORICI
La reflessologia ha origini molto antiche si legge su alcuni testi: “Non sarà colto da alcuna malattia chiunque massaggerà i suoi piedi prima di andare a dormire”
Fitzgerald (otorinolaringoiatra) americano nei primi del 900’ elaborò la “terapia zonale” ottenendo dalla sua ricerca effetti anestetici.
Grazie a questo studio approfondito, effettuò interventi chiururgici di minore entità senza ricorrere ai farmaci.
Eunice Inghan, assistente del dott. Riley, che continuò la strada iniziata da Fitzgerald, fondò la “reflessologia plantare” di cui vi parlo oggi.
Eunice Inghan trovò corrispondenze precise tra il corpo e i piedi e disegnò su di essi la “mappa” dell’intero organismo.

Possiamo quindi affermare che nei nostri piedi è riflesso l’intero organismo.
Quando ci guardiamo nello specchio questo ci rimanda un’immagine reale ma, spesso diversa da quella creata dalla nostra mente.
Vi è mai capitato di pensare di sentirvi bene ma guardandosi allo specchio ci si accorge di avere le occhiaie nere!!??.
Oppure quelle giornate in cui ci si sente "bruttini" ma, guardandoci allo specchio invece ci si accorge di non essere così male!?:)
Il corpo non sa mentire!!
Attraverso la reflessologia plantare possiamo raccogliere i messaggi, sempre veritieri, che il corpo vuole darci.
La reflessologia plantare è quindi una metodologia di valutazione e di riequilibrio del corpo.

Qual’è il compito dell’operatore?
Attraverso la stimolazione di punti precisi (digitopressione del piede), il corpo risponde in forma rilfessa riportando l’organismo in uno stato di riequilibrio e benessere.
Il compito del terapeuta è quello di portare chiarezza e una maggior comprensione dei messaggi del corpo in modo che la persona possa attivare e ottenere un processo di benessere globale corpo-mente.

CONCLUSIONE
Si parla continuamente di stress causati dalla vita troppo frenetica, dai ritmi incessanti che la società impone.
La reflessologia plantare riduce la tensione della colonna vertebrale, agisce sul sistema nervoso sciogliendo lo stress, lavora sulla circolazione sanguigna e linfatica garantendo una migliore omeostasi dell’organismo.
Una corretta attività fisica, unita ad un trattamento reflessologico, permette alla persona di migliorare la qualità della propria vita riappropiandosi dopo la seduta, della necessaria distensione e riequilibrio perso durante la giornata.
Favorisce il sonno.
Non ha controindicazioni.




NB. in caso di gravi problemi fisici è necessario informare l’operatore in modo che possa personalizzare il trattamento a seconda delle circostanze.

Conferenza: Vivere secondo natura, introduzione alla naturopatia


Molti confondono il naturopata con un massaggiatore, con un'omeopata altri come qualcuno con cui scambiare due chiacchiere
Certo faccio massaggi e chiacchiero con le persone……ma non solo!
Grazie a questa opportunità mi sono resa conto che: se il mio scopo e quello di far conoscere la naturopatia forse avevo saltato un passaggio cioè, quello, di spiegare chi è un naturopata e di cosa si occupa.

Il naturopata ha una formazione scolastica di 4 anni compresa la specializzazione. La formazione comprende materie scientifiche: anatomia, fisiologia, chimica, biochimica, genetica che permettono di conoscere il corpo e la sua funzionalità; patologia che identifica la malattia e il suo processo. Comprende materie quali: psicosomatica, omeopatia, vibrazionale, medicina cinese ed altre discipline atte a conoscere le modalità comportamentali e tipologiche.
Il naturopata utilizza una vasta gamma di rimedi:
piante (TM, Mg, EF, ES,) oligoelementi (rame, oro, argento, calcio, zinco, fosforo, cobalto, magnesio,ecc), oli essenziali (aromaterapia- psico-aroma-uso topico), oleoliti (estrazione da pianta secca o fresca), fiori italia, di Bach, australiani, acque, integratori, argilla ecc
La formazione viene completata e integrata da una complessa serie di tipi di trattamenti che contribuiscono a lavorare in sinergia con lo schema terapeutico. Lo schema terapeutico che l'operatore olistico prepara, per la persona, ha il fine di riportare equilibrio là dove il problema si è manifestato e… in generale…. tiene in considerazione tutte le variabili del caso e il contesto in cui si svolge.
Il naturopata lavora insieme alla persona sul problema, e intorno al problema, la segue nel percorso osservando, confrontando, individuando e andando a correggere tendenze e abitudini che hanno portato il soggetto allo squilibrio fisico.
Il naturopata per conoscere la persona a 360 gradi opera un'anamnesi completa. Si intende un chek-up completo. Attraverso l'osservazione dell’iride, l'auscultazione, la palpazione dei punti riflessi del piede e il colloquio sono gli strumenti che usa un naturopata. La visita completa comprende l'uso di diverse discipline oltre ai test kinesiologici utili a fare una scansione della persona. Qual'è la sua costituzione di base, quali sono le tendenze patologiche e quali sono i punti deboli del corpo.


Il naturopata è un'operatore olistico che si occupa del benessere e della salute di corpo mente e spirito.
Cosa intendo per olistico
Olos deriva dal greco e significa tutto
Corpo mente e spirito sono collegati e interagiscono insieme in un'equilibrio dinamico che differisce da persona a persona.
Questo ci rende unici!
Tutto è collegato
Gli organi sono collegati! Il sangue attraversa tutto l’organismo irrorandolo, attraverso il respiro ossigeniamo ogni singola cellula.
Corpo mente e spirito sono collocati tra loro e sono collocati in un contesto collettivo. Risentono, inevitabilmente delle variazioni che provengono dall’esterno.
Per farvi un'esempio: una persona nel suo ambito lavorativo o famigliare riceve degli imput attraverso situazioni o eventi più o meno piacevoli….
Da questa interazione la persona porterà all'interno delle informazioni che elaborerà prima a livello percettivo (sensazione) e successivamente a livello emotivo e di seguito mentale... ne conseguirà una risposta del corpo più o meno importante….
Quando il nostro interagire con il mondo esterno genera squilibrio interiore, il corpo somatizza, in uno di questi tre livelli.
In una società come la nostra fondata sulla logica si è perso di vista il concetto di spirito/anima semplificando l'essere umano in una macchina perfetta che ogni tanto si rompe quando la funzionalità viene meno.
Sono perfettamente d'accordo con l’affermazione che il corpo umano sia una meraviglisa e geniale macchina in grado di sopperire e risolvere tutte le influenze esterne/interne ma solo se…………….. in buona condizione.
Lo scopo di ogni essere umano è quello di mantenere il corpo sano e vitale


La naturopatia utilizza il pensiero analogico
Si avvale di analogie che creano collegamenti tra fattori diversi
La malattia è una manifestazione fisica-funzionale che determina uno squilibrio all'interno del corpo

Ogni organismo sano è dotato della capacità di omeostasi*: è in grado cioè di mantenersi in condizioni di stabilità di fronte ai cambiamenti che si producono sia nell'ambiente che lo circonda, sia al proprio interno.
*spiego cos'è lomeostasi=
L'omeostasi è la condizione di stabilità interna degli organismi che deve mantenersi anche al variare delle condizioni esterne attraverso meccanismi autoregolatori. È il mantenimento della costanza di composizione chimica ottimale del plasma, del liquido interstiziale e del liquido intracellulare.
Omeostasi biologica= L'omeostasi è una delle caratteristiche peculiari degli organismi viventi. Tutti gli apparati del corpo di un organismo vi partecipano, in quanto fondamentale per la sopravvivenza.

Il sistema omeostatico si basa su tre principali componenti, che assieme prendono il nome di meccanismo a feedback (retroazione):

* Recettore, che ha il compito di percepire le condizioni esterne e interne
* Centro di controllo, che decide come comportarsi, dopo aver confrontato la condizione rilevata dal recettore con quella ottimale
* Effettore, che esegue quello che gli viene ordinato dall'integratore

Il feedback può essere negativo quando l'organismo risponde contrastando l'effetto dello stimolo destabilizzante. (esempio: un abbassamento della temperatura provocherà una reazione tendente a innalzare la temperatura stessa). Il feedback invece è positivo, quando l'organismo risponde rinforzando l'azione dello stimolo iniziale invece di diminuirlo o rimuoverlo. Ciò destabilizza il sistema sino a quando un evento esterno al circuito a feedback arresta la risposta dell'organismo.

Questi meccanismi che il corpo mette in atto per adattarsi costituiscono per l'organismo un vero e proprio lavoro con grande dispendio di energia.
Il corpo è una meravigliosa macchina in grado di sopperire e risolvere tutte le situazioni che si trova ad affrontare. Nel caso in cui, il corpo venga meno nel compiere questo processo si parla del famoso stress, tanto nominato da tutti.... In realtà lo stress nn è altro che la mancata capacità di adattamento del corpo ai cambiamenti siano essi esterni, ad esempio climatici (freddo caldo umido secco) o emozionali-spicologici situazioni quotidiane di lavoro o famigliari, di cuore o quant'altro.
Gli imput ricevuti dall'esterno e portati all’interno vengono elaborati producendo uno squilibrio che il corpo nn è in grado di compensare.
Prendiamo l'esempio della febbre per comprendere meglio come il corpo affronta una situazione.
A differenza di quello che la maggior parte delle persone crede la febbre, nn è qualcosa da mandare via perchè si pensa sia negativo ma è un meccanismo difesa del corpo, in parole povere il corpo trovandosi in una situazione di squilibrio reagisce. Per entrare nello specifico: quando l'agente patogeno dell'influenza entra nel corpo questo accende l'infiammazione proprio per rendere l’ambiente inospitale e detossificare.
Un'altro esempio più banale per comprendere quanto il corpo sappia qual è la cosa giusta: lo starnuto. Quando qualcosa entra nelle cavità nasali viene fermato in prima battuta dalla peluria all'interno delle narici questa è la prima barriera protettiva. Superata questa per allontanare il corpo produce o starnuto che per analogia cosa fa?..allontana!
Quando il corpo è in buona salute tutti questi meccanismi avvengono in maniera naturale e coordinata.
L'ideale sarebbe (ogni tanto qualcuno me lo dice) quando ci accorgiamo che il nostro organismo non risponde più come dovrebbe alle sollecitazioni, (cioè nn reagisce) concederci della pausa, dimenticare i problemi che ci assillano o addirittura, fare una vacanza in modo da ripristinare l'equilibrio perduto.
Ma poichè questo nn sempre è possibile! dobbiamo trovare il modo di superare il momento critico così da andare avanti senza rompere quell'equilibrio tanto importante per il nostro benessere!
Prima di argomentare sulle possibilità di mantenere l'equilibrio, è necessario, conoscere che il tipo di costituzione che si ha, qual'è il terreno su cui lavorare, quali sono i punti vulnerabili da rinforzare.
Per farvi un'analogia semplice: un'auto di cilindrata 900 avrà prestazioni differenti da una 2000. Un manganese (persona reattiva, tendenzialmente allergica, che la mattina fa fatica a carburare ma che alla sera nn vorrebbe mai andare a dormire) avrà una dinamica differente da un manganese-rame (calmo e pacato che a metà giornata ha bisogno di un riposino e che basta uno spiffero d'aria che prende il raffreddore)
Da qui l'importanza di fare prevenzione. Ogni terreno va nutrito di quello di cui ha bisogno. Quando si ammala è perchè qualcosa nel sistema nn va, il corpo ha perso il suo ritmo.

Funzione della malattia
L'ORGANISMO COME SISTEMA COMPLESSO
Il corpo è un vaso (costituzione, carico fisico, conflitti)
NOI SIAMO COME DEI CONTENITORI PIENI DI COSE.
La causa scatenante è la goccia che fa traboccare il vaso (nostra capacità di compensazione) che comprende.

LA NATUROPATIA LAVORA SUL VASO NON SULLA GOCCIA
il vaso è la misura della capacità di compensazione del nostro organismo
una volta avvenuta una trasformazione non si può più tornare indietro. Si è aggiunta una informazione e non si può più essere quelli di prima.

Non solo a livello psichico ma anche a livello chimico.


Immaginate che il corpo sia un contenitore con una sua struttura (scheletro), una sua funzionalità (processi chimici e biochimici, digestive, neuro-vegetativi ecc). Un contenitore contiene informazioni genetiche, costiuzionali, ereditarie e nn che, determinano, un soggetto unico nelle sue qualità fisiche e mentali. Si possono trovare similitudini ma mai cose identiche in natura! Per questo concetto la naturopatia si occupa della persona che ha davanti. Quella persona è unica. La naturopatia a differenza della medicina convenzionale non si affida solo al sintomo ma vede la disfunzione in un contesto più ampio. Tiene conto del fatto che “un contenitore è diverso dall’ altro. Anche se la manifestazione patologica pare simile, contiene tutta una serie di informazioni che, insieme, possono dare un quadro della situazione completamente differente. Il farmaco lavora sul sintomo generalizzato. Su ciò che appare. Una patologia con un sintomo in un contesto costituzionale già debilitàto crea una situazione di squilibrio fisico molto importante.
La costituzione di base nn si può cambiare. Se sono un soggetto con predisposizioni allergiche l’unica cosa che posso fare è cambiare stile di vita per evitare che questa mia tendenza prima o poi si manifesti...


La malattia attecchisce dove trova un terreno fertile

L’omotossicologia e la legge di Hering
L’omotossicologia ha una visione della malattia come processo di difesa del corpo e quindi un meccanismo di profonda guarigione del corpo:
“le malattie sono reazioni opportune che servono a ripristinare lo stato di salute” nn vanno trattate con terapie soppressive perché queste possono indurre un profondo peggioramento della salute dell’individuo, anche se nn immediatamente evidente”.
il dott Hans-Heinrich Reckeweg, fondatore dell’omotossicologia, rivisitando il concetto di “reazione infiammatoria” la definisce come:

“reazione organica di difesa attraverso la quale l’organismo assolve ai compiti di tutela della propria integrità strutturale e funzionale, di resistenza agli inquinamenti ambientali, di ricreazione costante della propria quotidianità ontogenetica e della stessa secolarità filogenetica. ….Ogni patologia è in realtà la manifestazione della vostra capacità infiammatoria e quindi della vostra risposta immunitaria” “Le malattie sono diretta espressione delle risposte difensive biologicamente opportune dell’organismo contro omotossine esogene ed endogene, oppure sono tangibili espressioni di danni tossici subiti che l’organismo cerca in qualche modo di compensare mediante un riequilibrio funzionale”
Reckeweg definisce le
“omotossine come sostanze tossiche che provocano nell’organismo diverse reazioni difensive da parte di un sistema immunitario globale NEURO-ENDOCRINO-UMORALE”
L’infiammazione, in altri termini, ha il compito di bruciare le scorie che gli organi emuntori nn riescono ad eliminare.
Sostiene sempre Reckeweg che “ogni processo infiammatorio, anche di origine batterica, è l’opportuna reazione biologica, che nn deve mai essere repressa con antibiotici, sulfaminici ed altro, ma deve essere biologicamente guidata e perfino sostenuta, per poter trasformare ed eliminare le tossine responsabili”.
Anche i batteri sono visti nn tanto come dei nemici, ma come coadiuvanti il processo di guarigione. Attraverso la ialuronidasi, sostanza da essi secreta, sciolgono il substrato tossico che annida nei tessuti e lo rendono trasformabile.
L’omotossicologia nn utilizza farmaci che sopprimono i naturali processi del corpo, ma stimola il processo di guarigione somministrando un prodotto simile alla tossina che ha generato la reazione immunitaria. Per comprendere tutto questo è necessario sapere che l’organismo reagisce alla presenza di tossine attraverso sistemi di difesa che la natura ha approntato e sono disponibili e attivi nel nostro corpo. Questi nel loro insieme, prendono il nome di sistema della “grande difesa”, che prende il nome da una serie di sottoinsiemi:
- il Sistema Reticolo Endoteliale (SRE), che comporta la produzione di anticorpi,
- il meccanismo adenoipofisi-corteccia surrenale che fa da orologio all’ interno del sistema,
- il sistema di riflessi neurale,
- la funzione disintossicante del fegato
- l’azione disintossicante del connettivo.
L’organismo, producendo anticorpi e quindi reazioni antigene-anticorpo che avvengono nel tessuto connettivale, provoca infiammazioni che sono evidenti solo in minima parte e che hanno un significato di disintossicazione.
L’ipofisi anteriore, quando è raggiunta dall’omotossina solubile, produce una sostanza: l’ ACTH che stimola la corteccia surrenale a produrre a sua volta cortisolo, ormone che a basso dosaggio è infiammatorio, oltre un certo dosaggio poi diventa antinfiammatorio. L’infiammazione consente la digestione mesenchimale che permette di bruciare le scorie.
Nel processo infiammatorio vi è una prima fase SIMPATICOTONICA con produzione di ormoni infiammatori, poi il connettivo si acidifica (FASE SOL), diventa più fluido e le cellule immunitarie possono aggredire le tossine e digerirle, i batteri spesso sono un fattore coadiuvante del processo in quanto producono sostanze che scindono il mesenchima fluidificandolo. I batteri sono quindi gli “spazzini ecologici” attivati dall’organismo stesso che se ne serve seguendo l’input di un orologio biologico centralizzato, il meccanismo adenoipofici-corticosurrenale.
Una serie di meccanismi immunitari controlla poi la proliferazione batterica perché nn sia eccessiva, nel momento in cui questa diventa un danno e nn un aiuto è perché l’organismo ha defecato a livello immunitario.
Una eventuale produzione di pus indica che l’organismo sta portando a termine il processo di guarigione attraverso una sorta di drenaggio.
Nella fase finale di questo processo il cortisone aumenta fino a raggiungere il dosaggio che gli consente un’azione antinfiammatoria e la guarigione si compie.
Nella medicina tradizionale molto spesso si utilizza il cortisone con un timer sbagliato, nn si accompagna il processo infiammatorio, ma questo viene soppresso somministrando il cortisone troppo presto, nn lasciando tempo sufficiente per la digestione e trasformazione delle tossine nel connettivo, invece, in taluni casi, potrebbe essere addirittura utile accompagnando lo stesso processo del corpo che ne aumenta la concentrazione quando ormai l’infiammazione nn gli è più necessaria. Occorre dunque seguire l’orologio biologico, altrimenti si rende la matrice alcalina quando è ancora necessaria l’acidosi (la si tramuta cioè da sol in gel) e si intrappolano ancora di più le tossine. Il corpo, a quel punto, tornerà al vecchio, perfetto modello e cercherà di disfarsi delle tossine con una nuova infiammazione. (la cosiddetta ricaduta!)
Continuando a sopprimere l’infiammazione la malattia nn farà altro che progredire e alla fine l’organismo nn sarà più in grado di reagire, la malattia diventerà cronica.
L’infiammazione può essere paragonata a un iceberg, con una parte di malessere nascosta e una parte che emerge. Nel momento in cui diventa manifesta significa che ha passato, in termini di sopportazione fisica ed emotiva, una soglia pari al 70% . Se la dose di antinfiammatori è contenuta si agisce solo sul 30% manifesto del malessere, se la dose è consistente si finisce per bloccare anche il 70% nascosto, per cui si blocca l’orologio biologico. In questo caso se e quando ci sarà nuovamente sufficiente energia l’infiammazione si ripresenterà per svolgere il suo compito di disintossicazione. Molti rimedi naturali che agiscono da antinfiammatori in realtà agiscono solo sul 30% manifesto rendendo il processo più tollerabile fisicamente e psicologicamente, ma viene comunque mantenuto il 70% dell’infiammazione che può così continuare la sua opera di disintossicazione.
Reckeweg nn solo ha chiarito molto bene le funzioni del processo infiammatorio, ma ha studiato anche le fasi evolutive della patologia infiammatoria con una particolare attenzione ai foglietti embrionali interessati, egli ha distinto 6 fasi di risposta antitossica.
Le prime 3 fasi coinvolgono soprattutto la matrice extracellulare:
1) Fase di escrezione (fisiologica)= quando gli organi emuntori (pelle, polmoni, reni, intestino, fegato) funzionano bene ed eliminano in modo ottimale le tossine (si avranno urine e feci + cariche) – i rimedi operano un drenaggio stimolando gli emuntori a lavorare di più
2) Fase di reazione (infiammazione) = quando gli emuntori nn sono sufficienti e sono attivati da processi aggiuntivi per la disintossicazione (quando il livello di scorie e troppo elevato il corpo mette in atto la reazione infiammatoria producendo cortisone con il dosaggio necessario. L’infiammazione ha il compito di spezzare e quindi digerire le molecole di tossine troppo grandi per passare dagli emuntori.
3) Fase di deposito= quando la reazione infiammatoria è insufficiente o è soppressa da farmaci. Il deposito è il tentativo di evitare che metaboliti importanti continuino a circolare nel sangue creando danni: il grasso in eccesso viene ad esempio stoccato in ateromi (è una neoformazione che si realizza a livello della parete di un'arteria – stiamo parlando ad esempio del colesterolo) e cisti lipoidee (contenente sostanze liquide, solide o gassose: esempio c. sebacea, sierosa


Con la repressione delle febbre, l’inibizione delle infiammazioni e l’impedimento delle escrezioni, cioè con il blocco del meccanismo di disintossicazione, si aumenta il processo di intossicazione che dà luogo alle successive tre fasi cellulari.
Nelle 3 fasi successive invece la malattia penetra nella cellula perché scorie e virus passano attraverso la membrana:
1) Fase di impregnazione= le tossine penetrano nelle cellule, nel loro citoplasma . Le tossine nel citoplasma disturbano l’attività enzimatica e la respirazione cellulare nei mitocondri. La cellula nn funziona più come dovrebbe ma siamo ancora in una fase in cui si può ancora reagire con facilità.
2) Fase di degenerazione= le tossine penetrano nelle cellule, nel loro citoplasma provocano danni cellulari che portano ad una degenerazione cellulare (possiamo fare l’esempio della cirrosi)
3) Fase di neoplasma= le tossine entrano nel nucleo della cellula danneggiandolo (qui si va in contro alla patologia del nucleo, nei tumori vi è questa storia alle spalle, spesso accellerata dalla somministrazione di farmaci soppressivi)

Altro concetto fondamentale dell’omotossicologia è quello della VICARIAZIONE ovvero lo spostamento da una fase all’altra. La VICARIAZIONE PROGRESSIVA è quella in cui il passaggio avviene verso il peggioramento, la VICARIAZIONE REGRESSIVA, al contrario, è il passaggio verso la guarigione.
Supponiamo, ad esempio, che nel caso di un’infiammazione a un dente si somministri un antidolorifico e sorga un’infiammazione al ginocchio: si tratta di VICARIAZIONE PROGRESSIVA. Il tessuto bersaglio della vicariazione è il punto di minor resistenza costituzionale (importanza della prevenzione). Prendiamo il caso di una tonsillite bloccata dal farmaco. L’infiammazione nn compare più in quella sede, ma si manifesta un’appendicite (tutto è collegato e finchè il corpo nn avrà portato a compimento la sua opera di detossificazione continuerà ad accendere l’infiammazione dove troverà terreno fertile). Anche se l’appendice viene asportata può comparire un’agranulocitosi e così via….
Un’esempio tipico di VICARIAZIONE REGRESSIVA è l’asma bronchiale che compare mentre appare un’eczema, è un passaggio di fase per la guarigione con l’eliminazione delle tossine verso l’esterno attraverso l’organo emuntore della pelle. Se il processo viene bloccato ricompare l’asma. Questi processi di vicariazione regressiva e quindi di guarigione che si verificano con i prodotti omotossicologici, compaiono allo stesso modo, ad esempio, con i trattamenti reflessologici in quanto il corpo, opportunamente stimolato, risponde seguendo sempre le stesse leggi.
Tutti questi processi avvengono nell’organismo quotidianamente, anche se nn ce ne accorgiamo sempre.

Gli stessi concetti sono espressi da un famoso omeopata per le leggi da egli stesso formulate, le leggi di Hering, che dicono che il processo di guarigione si compie dall’alto verso il basso, dall’interno all’esterno, sequenzialmente dalla malattia che si è manifestata per ultima fino a quella che si è manifestata per prima. Egli, in questo modo, vuole esprimere il fatto che il corpo libera le tossine in modo sequenziale, come le ha immesse. Tutto questo accade se vi è una sufficiente energia vitale.
In altri termini il corpo prima si ammala nelle sue parti più esterne (pelle, vie respiratorie ecc): le reazioni saranno in questa prima fase acute e l’infiammazione costituirà il processo primario di purificazione. Se tale processo nn ottiene i risultati sperati si passa alla fase di deposito delle tossine in modo che nn si diffondano. Ma se si continuano a sopprimere i sintomi (che sono lo strumento del corpo per ripristinare il disequilibrio in atto) e le forme di eliminazione che l’organismo attua quando riesce a raccimolare l’energia necessaria, la malattia si porterà sempre più all’interno fino a colpire gli organi vitali.

Schema del percorso dallo stato di salute allo stato degenerativo (da SX a DX
Salute – stato acuto – stato cronico – stato degenerativo
Il percorso di guarigione procede nell’altro verso

Questo significa che una malattia cronica, o addirittura degenerativa, per guarire deve passare attraverso la fase acuta; se resta troppo a lungo in fase cronica diventa degenerativa. A quel punto la malattia degenerativa per guarire deve passare attraverso lo stato cronico e successivamente attraverso quello acuto in modo che lo stato di salute venga ristabilito.

Da tutti questi modelli scientifici che studiano il corpo umano e che, pur attraverso ricerche diverse arrivano alle medesime conclusioni, emerge il concetto che il principio causa-effetto nn è più sufficiente a spiegare l’insorgere di un malessere o di una malattia. La causa scatenante acuta di una patologia può essere considerata come la goccia che fa traboccare il vaso, ma quello che conta è il vaso e ciò che contiene:
una costituzione
un carico tossinico cronico
una conflittualità cronica emotiva
spirituale
inoltre il vaso può essere bucato: carenze alimentari ecc
Il vaso è il simbolo della misura della capacità di compensazione del nostro organismo.
Il dott Ludwig von Bertalanffy (biologo e filosofo) afferma:
“ Chiunque tenti, oggi, di applicare categorie casuali monodimensionali a sistemi intercollegati nn può più rivendicare un criterio di scientificità. Compito della scienza è ormai quello di spiegare le leggi dei processi di guarigione attivati dall’organismo e nel campo degli strumenti occorrono terapie che seguano queste leggi nell’unità di corpo e psiche”.
Dunque un lavoro che possa dirsi davvero olistico, e anche, a questo punto, scientifico, nn può occuparsi dell’eliminazione della goccia (intervento tipicamente allopatico), ma deve contemplare l’intero contenitore, la persona nella sua globalità. Ciò implica l’utilizzo di metodiche che agiscano tenendo conto della persona intera, oltre che della relazione con il suo ambiente; inoltre sarà auspicabile l’integrazione di discipline diverse e la collaborazione tra quanti si occupano di salute, medici e nn medici, ognuno per le proprie competenze, ma con spirito aperto e disponibile ad imparare dall’unico vero Maestro: il Corpo, il primo guaritore di se stesso.


Il significato della prevenzione
Il detto dice meglio prevenire che curare
Ma cosa si intende per prevenzione?
I mas media ci inviano in TV un messaggio di controllo periodico e va bene questo ci aiuta a imparare ogni tanto ad occuparci di noi ma con un’approccio di paura, “speriamo che sia tutto a posto…”
Fare un controllo periodico dei denti, degli occhi, ginecologico o altro è un modo per interessarsi e sapere a che punto è il corpo. Ma abbiamo capito che il corpo nn è un punto fermo ma si modifica…e tra un controllo e l’altro esplica continui processi naturali, mentre vive in un contesto con situazioni emotive, si alimenta in una certa maniera, prende freddo o il clima è troppo caldo o umido o in quel determinato periodo sta facendo super lavoro o dorme poco perché il bambino la notte piange.
Il controllo ci permette si! di venire a conoscenza di eventuali problemi ma dov'è la prevenzione in questo modalità?
Per il naturopata significa “lavorare sul vaso” allontanare o monitorare l’eventualità che qualcosa si manifesti solo in un secondo momento ci accorgiamo che qualcosa nn va con con il controllo!
La naturopatia viaggia in anticipo seguendo il ritmo del corpo.
Ognuno di noi ha una costituzione, delle caratteristiche genetiche che ci differenziano e ci predispongono più o meno all'insorgenza di alcuni fastidi fisiologici. Il naturopata attraverso l'analisi e l'ascolto della persona individua queste tendenze.
Ci sono delle tipologie che identificano un profilo sintomatologico.
Già da Ippocrate (considerato il padre della medicina) si parla di queste tipologie* (citazione): Ippocrate sostenne la "teoria umorale", secondo la quale il nostro corpo sarebbe governato da quattro umori diversi (sangue, bile gialla, bile nera, flemma), che combinandosi in differenti maniere condurrebbero alla salute (crasi) nel caso in cui questi siano in proporzioni ed equilibrio o, contrariamente, alla malattia. fino ai giorni nostri con l'omeopatia (costituzione carbonica-sulfurica- fosforica-fluorica)

OMEOPATIA Hahnemann, padre dell’omeopatia (definizione) Il termine deriva dal greco (omeos = uguale e pathos: malattia, quadro morboso)
E’ un metodo terapeutico basato su alcuni principi:
1) principio di similitudine,e utilizzazione di sostanze diluite e"dinamizzate "
2) costituzione del soggetto= lo studio delle caratteristiche fisiche e psichiche del soggetto,sano ed in equilibrio
3) terreno diatesico= diatesi= si intende una modalità particolare strategia individuale messa in atto dall’organismo per liberarsi delle tossine o neutralizzarle e per ristabilire il proprio equilibrio.
La naturopatia utilizzando analogie si ispira in parte a queste conoscenze antiche, in parte prende spunto dall'osservazione della natura , da i suoi movimenti (MTC), cambiamenti, dal suo ritmo nel susseguirsi delle stagioni.
La natura, ad esempio, per essere in equilibrio dinamico con i cambi delle stagioni, le variazioni repentine di calore, umidità o freddo utilizza meravigliose strategie di compensazione.
Le piante che il naturopata inserisce negli schemi terapeutici presentano una struttura molto simile dal punti di vista biochimico al nostro.
Le piante stesse hanno una loro dinamica comportamentale, come fioriscono, dove prolificano, il tipo di aspetto. Questa dinamica stila un profilo che si può sovrapporre a un profilo patologico. (esempio Ontano nero mg è la pianta della grandi alluvioni indicata in “raffreddori acquosi” cioè dove il naso cola parecchio)
Fare prevenzione significa rinforzare l'individuo migliorando il grado di risposta ad agenti patogeni o a repentini cambiamenti di stato dovuti da fattori sia ambientale che individuali.
Esempio il bambino abete è un soggetto gracile
Un soggetto di questo tipo può avere la tendenza ad ammalarsi nei cambi di stagione, in alcuni casi può presentare dolori di crescita nelle ossa (che nella maggioranza dei casi verranno confusi con reumatismi nel sangue)
Fare prevenzione nn significa tenerlo a casa protetto e al caldo così nn gli accade nulla!
Significa rinforzare le sue difese immunitarie (nn con lo yogurt della pubblicità), significa migliorare la funzionalità in modo che il fluoro contenuto nel corpo assorba meglio il calcio.
Un bambino abete con queste debolezze immunitarie,sottoposto a continui cicli di antibiotici, senza un supporto adeguato che limiti i danni che ne derivano, pùò creare nell'uomo di domani problemi di altro tipo.
Prevenire per il naturopata significa individuare il tipo di costituzione e lavorare con l'alimentazione, i fitoterapici, gli oligoelementi, oli essenziali e dei trattamenti mirati a migliorare e rinforzare il soggetto là dove è più fragile.
Fare prevenzione nn significa lavorare sul sintomo, toglierlo o fare dei controlli periodici per monitorare di quanti millimetri si ingrandisce il mio fibroma uterino da qui a 6 mesi!! In questa fase siamo già oltre…
Certo nessuno di noi vuole stare male e quando hanno qualcosa pensano che togliendo il dolore risolvano…apparentemente si, il mal di testa con il moment act passa in un attimo ma poi…..ritorna! e quindi?
Questo atteggiamento perde di vista il bersaglio!!
L'obiettivo è mantere il corpo in un'equilibrio dinamico perché sia in salute. Se mi è venuto il mal di testa questo sintomo, da nn sottovalutare, mi sta dicendo che qualcosa nn va.
In questo momento è possibile che ognuno di voi pensi: si va beh ma se mi fa male cosa faccio? Giusto nn sto dicendo che adesso ci metteremo tutti in cerchio e mediteremo sui perché, magari lo facciamo in un secondo momento….utilizzeremo dei rimedi che magari ci mettono un po’ di più a funzionare (poi dipende dai casi) ma che poi nn mi creano altri problemi tipo allo stomaco!
I fitoterapici ad esempio utilizzano il principio attivo della pianta che è lo stesso contenuto nel farmaco ma senza modificarlo chimicamente. Il mal di testa se ne va quando ho individuato la causa e la dinamica ho scelto la pianta o i rimedi giusta per il caso di quella persona. Ogni persona con il mal di testa utilizza rimedi diversi a seconda del caso.
Facciamo un’analogia per comprendere meglio:
Prendiamo un albero - uomo
vediamo a che famiglia appartiene - costituzione, in base a quello distinguiamo delle caratteristiche, di cosa ha bisogno?, di quanta acqua, di quale tipo di terriccio, per l'uomo quali sono gli alimenti curativi? Lo stile di vita?
indaghiamo su quali sono i tipi di parassiti che possono attecchire al nostro albero nella stessa maniera quali sono le predisposizioni patologiche che questo uomo può manifestare? qui si parla di prevenzione grazie alla conoscenza,
Se nel caso dell'albero utilizziamo particolari concimi, nel caso dell'uomo utilizziamo integratori o principi attivi che compensano e stimolano il corpo per migliorare la sua funzionalità di base.
Prendendo spunto dalla natura, che ci fa da maestra, impariamo a riconoscere il nostro ritmo individuale, prendendo coscienza della nostra natura possiamo lavorare sulle nostre esigenze migliorando la qualità della vita.
Mentre i mas media con l'obiettivo commerciale si preoccupano di vendere il loro prodotto perchè fa bene a tutti indistintamente anche se poi nn è sempre così!
Se do un’integratore di calcio ad una donna in menopausa con la speranza di rallentare il processo di degenerazione dell’osteoporosi nn faccio altro che aggiungere qualcosa dall’esterno per integrare senza preoccuparmi che il calcio deve essere in rapporto al potassio, do un’integratore ma il corpo di questa donna continuerà a causa dell’abbassamento estrogenico a nn produrne più in maniera progressiva. In questo caso avrebbe più senso fare uno schema terapeutico che aiuti il corpo a rallentare il naturale processo di mancanza estrogenica in modo che la signora continui a produrne di suo e senza dimenticare di che tipo di soggetto stimo parlando, costituzione, dinamica della pre-menopausa, fattori correlati ecc
La naturopatia si occupa della persona , dell'uomo, della donna, del bambino di riappropriarsi della propria individualità e modo di manifestare un determinato squilibrio! di trovare un proprio stile di vita consono ai bisogni per vivere una vita più sana e in linea le esigenze individuali e collettive. Si perché una persoan che nn sta bene in un contesto collettivo avrà un’atteggiamento differente di quando è in salute….siete d’accordo?
Per fare questo però ci vuole conoscenza, curiosità, approfondimento.
Se alla tv mi dicono che lacticus bacillum aiuta le mie difese prima di crederci senza farmi nessuna domanda almeno mi informo…e poi scelgo in maniera consapevole cosa è meglio per me!
Oggi siamo bombardati da tante informazioni (mangia questo, pensa a quello….)quello che posso fare in questa miriade di informazioni è filtrare ciò che mi arriva.
La capacità del corpo di compensare lo stress è determinato anche dalla nostra capacità individuale di cambiare. Se sono rigido e fermo sulle mie posizioni è più facile che spezzo rispetto ad essere flessibile e capace di adattarmi.
Più mi aggrappo alle mie abitudini più farò fatica a lasciare il vecchio per il nuovo...una sorgente d'acqua ferma con il tempo stagna, l'energia è movimento continuo, più sono flessibile più mi adatto, se rimango rigido anche la mia mente lo sarà e lo saranno anche le mie ossa, i miei muscoli ecc (qui è spiegato il motivo per cui un’anziano che cade si romperà più facilemente il femore rispetto a un giovane!
La rigidità diventa fisiologica nel tempo ma con il mio atteggiamento posso anticipare questo processo o rallentarlo…dipende da come voglio essere.
Cio che voglio dirvi è che ognuno di voi può essere ciò che vuole….nella misura in cui fa la scelta giusta per il proprio benessere, ci vuole coraggio per uscire dagli schemi proprio perché oggi abbiamo perso di vista la vera natura dell’uomo trasformandoci in macchine pensanti, dimenticandoci che il corpo nn è solo fatto di carne ma anche di emozioni, e desideri che molto spesso lasciamo da parte per nn scegliere.
Noi siamo ciò che pensiamo, in base alle informazioni che riceviamo, in base alle conoscenze che ricerchiamo.
Noi siamo quello che mangiamo grazie a quello che scegliamo di introdurre nel corpo.
La salute non è un dono del cielo ma una scelta consapevole.

Poesia

Per sapere ciò che vuoi, inizi sempre dal vedere ciò che non vuoi...
Per sapere chi sei, cominci sempre dal distruggere l'immagine, che di te, hanno fatto.
Per distinguere la luce dall'ombra prima, le devi conoscere e sperimentare entrambe...
per sapere la differenza che c'è tra amore e piacere, li devi assaggiare...
tra amicizia e falsità, li devi provare...
le tue credenze sono una cosa,
il pensiero spinto da eccessivi stati emotivi è altro...
quello di cui il tuo essere interiore ha bisogno è un'altra cosa ancora...
L'io distorto, vede la realtà filtrata dalla mente e da i suoi condizionamenti.
Il Sè divino vede con gli occhi del cuore.
Compiacere, andando contro ciò in cui credi, non è amore!
Rinunciare a essere quello che sei,
soddisfare i bisogni dell'ego, non è amore!
Accontentarsi di ciò che hai è saper apprezzare ma,
non deve essere una scusa per non volere di più.
A tutto ci si abitua tranne che, alla mancanza d'amore...
Nella vita tutto è motivo di crescita!
se sai leggere tra le righe, il significato profondo che si cela, in una frase, in una persona, evento o situazione...
Questo è il mio dono e ringranzio!
Ognuno di noi ha un dono differente.
Una volta pensavo che eravamo tutti uguali ma, oggi, ho capito che non è così.
Abbiamo tutti delle potenzialità... poi, sta a noi svilupparle
Possiamo trascorrere anche tutta la nostra esistenza senza conoscere e sfruttare nessuna di queste qualità nascenti...
Quando questo accade l'anima, in noi, ne risente,
ci sentiamo inutili, pesanti, frustrati...

Coraggio

Per avere il coraggio di Chiedere ci vuole il coraggio di riconoscere i propri limiti.
Si può Chiedere per tanti motivi ma quello più prezioso, per me, é poter dire: “aiutami a capire chi sei ” … e viceversa.
Conosciamo gli altri ma mai abbastanza da vederne le più piccole sfumature.
Possiamo scorgere tratti simili a noi … eppure, prima o poi, avviene il momento in cui non sia semplice comprendersi.
Possono sorgere incomprensioni che, se lasciate a metà senza la voglia di partecipare all’altrui sentire , danno il via ad una sorta di “cose non dette” o cose “da non dire” che, a lungo andare, spezzano il fluire sereno del rapporto.
Facciamo parte di nuclei diversi … abbiamo esempi diversi … toni diversi … prospettive diverse … … … condizionamenti diversi.
Aprirsi verso l’altro, attraverso il dialogo … spogliarsi della propria onnipotenza mettendo in dubbio che il nostro percepire possa avere origini diverse dalle parole che provengono da chi ci sta parlando… privarsi completamente dal timore dell’altrui giudizio … questo … questo rende un essere umano più vicino alla propria natura di quanto si possa pensare.
Questo rende gli esseri umani Vicini tra loro.

Quando non vogliamo “sentire l’altro” perché ci sentiamo offesi o arrabbiati, ci stiamo innalzando inconsapevolmente a ciò che mai potremo essere: Dio.
L’umiltà é un dono.
Perdonare comprendendo che l’altro “non é te”… ed essere perdonati da chi comprende che “tu non sei lui”, questo é il primo passo per non far naufragare rapporti unici o rari.

Il dialogo ci aiuta a non dimenticare il motivo per cui amiamo l’altro.
Ci aiuta a non dubitare dell’amore altrui nei nostri confronti.
Ci aiuta a non dimenticare … l’altro … a non Abbandonarlo.

Questa é la piccola scintilla iniziale che si é dilagata, che ha diviso e continua a dividere l’umanità.
Il Perdono é quanto di più semplice ci sia stato dato per essere migliori e per rendere migliore questo mondo.

Non aspettare domani … perché “domani” , ora, non esiste.

La parete dei divertimenti



Ecco la parete attrezzata per mici più originale della zona di Galliate. Uno stralcio di foresta con cascata. In primo piano un cedro che in aromaterapia aiuta a guardare nel profondo e nel passato per risolvere tutto ciò che ancora attende di trovare una collocazione. Tonalità come il verde che dà una sensazione di armonia ed equilibrio. L'atmosfera nella stanza si fa calda e accogliente. L'acqua che scorre come simbolo di vita e rinascita. Una serie di pioli permette al vostro amico gatto di "zompetare" sulla parete per poi raggiungere un angolo tutto suo. Questi pioli in legno offrono la possibilità di essere concepiti a più file in modo da consentire anche un'area ristoro. Nell'angolo una graziosa staccionata in legno ospita una cuccia accogliente nella quale il vostro micio postrà fare lunghi sonni tranquilli.... Gli animali ci danno amore e compagnia, sono vicini a noi in tutti i momenti della nostra vita. Ci amano talmente tanto che molto spesso si fanno carico delle nostre pene e ci coccolano quando siamo in difficoltà. Una parete attrezzata per loro è il segno che dimostra quanto anche noi li amiamo. Un modo simpatico e originale per fargli capire che sono a casa, che esiste un posto tutto per loro...pensate. C'è la possibilità di decidere il tema dell'immagine di fondo e la struttura che porterà il vostro micio nel suo paradiso....tutto assolutamente personalizzato. Che idea fantastica!!