venerdì 11 dicembre 2020

Crisi Opportune

L’opportunità è sempre presente nel turbinio della crisi. Ogni crisi porta con sé due elementi, il pericolo e l’opportunità. Non importa quanto è grande la difficoltà delle circostanze, non è importante quanto è pericolosa la situazione. Unitamente ad ogni crisi c’è una fantastica opportunità! E per coloro che conoscono il segreto di cercare l’opportunità che è insita in ogni crisi, vi sono delle Grandi Benedizioni!

Il livello di stress migliora le risposte mentali e fisiche dell’individuo.

gli eventi più stressanti sono quelli che sfuggono al nostro controllo diventando, eccitanti.

È possibile ALLENARE lo stress?

Lo stress oggi è una condizione assoluta, tutti lo vogliono! per sentirsi vivi, per poter utilizzare tutte le proprie energie. L’evento stressante, permette di considerare tutte le strategie creative che l’individuo altrimenti, non potrebbe può mettere in atto per risolvere le difficoltà e conoscere il proprio potenziale. Ci sono due tipi di processi che riguardano la valutazione delle strategie possibili. Il primo centrato sul problema e il secondo centrato sull’emozione. Con la prima modalità l’individuo, analizza il problema per capirlo meglio, lo elabora e segue un piano di azione chiedendo consiglio a persone specializzate. Nella seconda modalità centrata sull’emozione, il soggetto cerca di rimuovere il problema o di osservarne soltanto il lato positivo; rivaluta positivamente tutta la faccenda e si rifiuta di pensarci eccessivamente. I due differenti processi di modalità possono, quindi, aiutare gli individui a bilanciare l’adattamento psicosociale durante le condizioni di difficoltà che sono fondamentali per stare nello stress. L’abilità di ritornare alla forma di composizione originale dopo essere stati piegati, schiacciati o sottoposti a forti tensioni, corrisponde al termine in voga oggi: la resilienza. Igor Sibaldi, scrittore, afferma che resilienza vuol dire: “Rimbalzo e Rinuncio”. Termine che viene dall’ingegneria: capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. Nella materia quando un oggetto rimbalza riacquista la sua sfericità, “prende una botta e poi diventa nuovo”. Per i sistemi umani, per gli individui la cosa cambia, c’è differenza tra oggetto e individuo!

L’oggetto non cresce, non cambia invece i sistemi e gli individui cambiano.

Il mondo si divide in pre-crisi e post-crisi è necessario che il mondo divenga molto meglio, non resiliente, cioè uguale alla forma di prima ma, migliore di prima!

“Quando parlo di mondo, intendo che ognuno di voi fa parte di esso e può nel proprio piccolo contribuire, migliorando sé stesso, per primo. Agire, più che pensare di farlo!”

Nella resilienza, l’oggetto non pensa, l'essere umano non solo ha in sé il potenziale per resistere, ma anche, se vuole, la capacità di volere e reagire!

"Mi sto riorganizzando alla botta, grazie ai tesori dentro di me"

Ecco alcuni tesori: resistenza, reazione, capacità di azione .....

“Pensate alla crescita che c’è tra la resistenza e la reazione!

Sono un essere umano con prospettive che non avrei mai immaginato, se non avessi cercato....

Nella resilienza la crisi non serve proprio a nulla se, tutto torna come prima”.

La parola più adatta, che suggerisce Igor Sibaldi in una delle recenti conferenze, è “forza”, “la fortezzacioè la capacità di resistenza, è arrivata la botta e io sono ancora qua ma cel’ho fatta, ho trovato in me la forza che non sapevo di avere, se non mi fosse capitata la botta avrei rischiato di non sapere mai di questo tesoro che avevo dentro, la prova è che ho resistito! Nel profondo del cuore credo che sia la fortezza e non la resilienza che ci si augura!

È oramai accertato che lo stress non è da considerarsi negativo. Fino a quando il livello delle catecolamine (l'aumento della secrezione di catecolamine prepara il corpo ad un elevato stress psicofisico), e del cortisolo danno tono all’organismo e alla psiche preparando l’individuo ad una prestazione ottimale, tale processo è positivo e benefico; quando viceversa i livelli fisiologici e psichici oltrepassano la soglia di guardia tale processo può divenire nocivo. Queste due risposte vengono definite nella letteratura riguardante lo stress come: eustress (dal greco eu “bene”) e distress (dal greco dys “peggiore”). Secondo Richard Earle, direttore del Canadian Istitute of Stress, l’eustress è qualcosa di molto simile a quanto chiamiamo vitalità; in altre parole, è tutta l’efficacia dell’energia da stress e riduce al minimo la velocità dell’invecchiamento (Earle, Imrie & Archbold, 1990).

È possibile imparare a equilibrare il grado di distress?

Gli stressori più comuni sono quelli di tipo sociale e psicologico. In ogni contesto quotidiano ci troviamo ad affrontare situazioni che mettono a dura prova le capacità di adattamento. Le due strategie per fronteggiare, citate all’inizio dell’articolo, tendono a gestire eventi stressanti che possono risultare reali o percepiti come tali. Le risorse individuali sono tuttavia influenzate, sia da fattori caratteriali ma anche dalla variabilità delle situazioni che si verificano di volta in volta.

La strategia proattiva che propongo, consiste in un lavoro preparatorio; prima che si verifichi l’evento e ha conseguenze positive per il soggetto perché tende a preservare risorse personali come tempo ed energia.

Il cammino che propongo, ha come obiettivi:

· ascolto e anamnesi della persona nella sua unicità

· individuazione debolezze e punti di forza 

· acquisire un supporto adattativo che consente al soggetto di imparare ad allenare la propria modalità di stress

· bilanciare i livelli ormonali delle catecolamine e del cortisolo

· utilizzare lo stress e il conflitto, come opportunità

· attivare risorse e potenzialità individuali che non si pensa di avere

 · aumentare le risorse costituzionali e mentali

· implementare la resistenza

· modificare lo stato nel quale la persona si trova nel qui e ora, sia che si tratti di affrontare una malattia o qualsiasi altro problema che crea disagio

· il superamento delle difficoltà 

· uscirne rinforzati e trasformati 


è possibile essere felici, nonostante le prove della vita? 

Da cosa dipende il nostro sentirci bene in questo corpo che abbiamo e nel mondo in cui viviamo? 

Ci sono componenti fondamentali che permettono di vivere davvero e pienamente la vita?

 

La fortezza, permette di attivare la volontà di ricerca delle proprie risorse interiori, “i tesori” e di elaborare nel percorso, la fase successiva di apprendimento, per imparare ad attingere da esse.

La riconnessione, altro aspetto su cui lavorare, è la capacità di ripristinare il contatto con la propria forza vitale che all’origine, appena nati, abbiamo in grande quantità ed estremamente vivace. Restare in contatto con l’energia vitale, migliorando il suo fluire significa riuscire a vivere con la sensazione di esistere davvero, avere un senso in questa vita; essere in vitalità nonostante gli eventi stressori.

Allenare la capacità di superare le difficoltà e le prove senza perdere vitalità è fondamentale per chi sceglie di sopravvivere meglio! Rinascere alle difficoltà per alcuni inizia presto con il superamento di traumi infantili, ciò dipende da come le esperienze sono state affrontate e riparate con l'aiuto di chi ci è stato accanto o per pochi con la capacità innata di attingere alle proprie risorse interiori.

 

“Per sviluppare una mente ed una coscienza elastica non basta accumulare informazione a livello intellettuale qua e là, occorre implementare e trasformare il tutto a livello profondo, attraverso un LAVORO PRATICO SU DI SÈ; un cammino che si allena passo dopo passo. Sviluppare una mente ed una coscienza elastica accade se usiamo la volontà e l'energia e si amplifica nei risultati quando chiediamo supporto a un professionista con esperienza non solo teorica sui libri ma, pratica sul campo”.

info per iniziare il percorso "allenare lo stress"

maravbnaturopata@virgilio.it


 

lunedì 2 novembre 2020

il metabolismo delle acque, tre motori in più


Il triplice riscaldatore altrimenti chiamato in cinese san jiao non corrisponde a un organo come gli altri undici meridiani. Corrisponde a un sistema energetico piuttosto complicato che controlla quello che in medicina cinese viene definito il metabolismo delle acque. Seguendo l’orologio biologico secondo il quale ogni due ore un organo vive il suo momento di apice o di riduzione della sua attività; l’orario del san jiao è compreso tra le 21 e 23.
Interessante vedere che in questo orario le persone tendono ad avere un calo energetico e molto spesso si addormentano per la stanchezza anche quelle che poi soffrono di insonnia nelle ore mattutine o nelle ore più avanzate della notte. In un certo senso potremmo dire che l’energia del triplice riscaldatore è come un motore in più, una risorsa in più, una ricchezza utile a tutti gli organi nessuno escluso. La funzione del triplice riscaldatore si divide in tre aree distinte da cui il nome triplice riscaldatore. L’area superiore o jiao superiore corrisponde alla cavità toracica ed è collegata agli organi cuore e polmone. Il jiao medio è l’area epigastrica e ipocondrica e comprende gli organi stomaco-milza-pancreas-fegato e il jiao inferiore gli organi rene-vescica urinaria e piccolo-grosso intestino. Il metabolismo delle acque e la funzione del san jiao rispecchiano in realtà il complicato meccanismo di circolazione sanguigna e il delicato network ormonale che dal sangue è veicolato. È incredibile pensare che questo modello di comprensione unitaria del corpo esisteva già oltre 4.000 anni fa. Ma solo oggi possiamo cogliere l’esteso significato di questo meccanismo in senso chimico e fisico.

    Partendo dalla piccola circolazione sanguigna che consente di pulire il sangue venoso proveniente dal cuore destro facendolo transitare dal polmone e ritornare al cuore sinistro ricco di ossigeno, per poi distribuirlo a tutto il corpo (jiao superiore), al sistema di assorbimento di sostanze nutritizie e di pulizia del sangue a carico del sistema digestivo e delle sue ghiandole (jiao medio), per finire con l’eliminazione dell’impuro attraverso le urine e le feci (jiao inferiore).
I cinesi affermano:

“il qi muove il sangue” = “l’energia muove il sangue”.
Gli occidentali invece hanno scoperto che il sangue consente agli ormoni di trasportare informazioni da un distretto del corpo all’altro. Il sangue inteso anche come fonte di energia per ogni singola cellula e la possibilità di rimuovere l’impuro da ogni singolo distretto. In realtà a voler ben guardare a migliaia di anni di distanza il concetto è lo stesso solo che è espresso in modo diverso. Se per un cinese senza qi non c’è vita e per un occidentale senza sangue le cellule non sopravvivono, viene logico capire che la coppia sangue-qi (energia) può essere intesa come una medesima entità funzionale e non già come due entità separate o ancora peggio come il diavolo e l’acquasanta.
San jiao ha rapporti diretti con il pericardio con il quale è in rapporto interno-esterno, e con la vescica biliare con la quale forma il livello shao yang. Da questi due importanti legami è possibile intuire l’importanza della sfera emozionale e dello stress sul sistema san jiao cosa assolutamente verificabile anche con il sistema ormonale.
    I punti del triplice riscaldatore sono utili in numerosi disturbi dolorosi del territorio shao yang come le cefalee temporo-parieto-occipitali, nelle insonnie e in tutte le disfunzioni ormonali.
Ma ancora san jiao è in rapporto con il Rene attraverso un legame di livello, shao yang(san jiao)-shao yin (rene) e con la Milza (9-11am) perchè in esatta contrapposizione sull’orologio cinese. Entrambi questi due rapporti ci fanno intuire il suo ruolo nella gestione dei liquidi e dell’umidità. Il triplice punto viene infatti comunemente usato per trattare le diarree, il sovrappeso e anche l’edema.
    In questo periodo dell’anno è importante iniziare ad alimentarsi con cibi cotti, evitando di abusare di cibi troppo freddi come le insalate, le mozzarelle e gli agrumi. Questi alimenti rallentano e raffreddano il jiao medio mettendolo in difficoltà e aumentando l’umidità interna che già esternamente è in continuo aumento.


martedì 27 ottobre 2020

Il ritorno all’individualità

 
unicità protocolli e standardizzazione?!

La scienza si basa sulla ripetitività per confermare la validità di un farmaco o di uno studio.
La medicina non convenzionale ascolta, osserva e si mette in comunicazione profonda con la persona per tracciare il percorso del malessere ancora prima del suo esordio.
Se la medicina non convenzionale porta l’attenzione sull’unicità della persona che senso ha definire con un temine limitante una patologia?!
Com’è possibile utilizzare il metodo scientifico di ripetitività se ogni essere umano è diverso dall’altro come lo è il modo di manifestare una malattia?
Indubbiamente il Cardo mariano ha un effetto sul fegato ed è altrettanto vero che, se dieci persone usano questa pianta con lo stesso dosaggio e per la stessa malattia i risultati saranno, dieci risultati diversi. La pianta officinale ha un suo tropismo, dei bersagli primari e secondari, allo stesso tempo si adatta svolgendo il ruolo più utile all'organismo su cui lavora.
Il corpo risponde in maniera diversa sia al rimedio che, ogni volta che entra in contatto con qualche patogeno. Tutti abbiamo un fegato ma il modo di funzionare dal punto di vista fisiologico è differente come lo sono il carattere e il comportamento del singolo individuo.
Se scegliamo di interpretare la malattia come sola espressione del corpo fisico allora potremmo avere ottimi risultati su un protocollo nell'immediato. Ma se ampliamo la visione, contestualizzando la malattia, senza dimenticare che l’essere umano è anche pensiero e emozione, allora il nostro sarà un cattivo risultato, un ritorno del problema che nel tempo può diventare cronico.

mercoledì 14 ottobre 2020

Preservare la nostra intima natura

    Il mese di ottobre come tutti i periodi di transizione è un momento di maggior fragilità, soprattutto per un certo gruppo di persone che potremmo definire costituzionalmente più fragili o meno stabili emotivamente. A queste persone è suggerito in questa stagione, un trattamento di prevenzione e di aiuto per non perdere troppo velocemente le energie accumulate nell’estate. Con il mese di ottobre ci addentriamo nel periodo di transizione verso la prossima stagione: l’inverno. Per molti aspetti è storicamente la stagione più dura: meno luce, meno calore, meno alimenti prodotti dalla terra. Un periodo questo in cui ritengo valga la pena di convogliare le proprie energie indirizzandole consapevolmente verso obiettivi interiori da raggiungere. In autunno lo yang Qi scende mentre sale lo yin Qi. Questo è un periodo di rallentamento che possiamo osservare in natura, l'essere umano per restare nel ritmo, dovrebbe essere comunque moderatamente attivo fisicamente (coltivare lo yang Qi) e dedicarsi ad attività mentali per calmare la mente e mantenere lo spirito (shen) ben ancorato al cuore. L'attività fisica è yang (l'energia si manifesta all'esterno) mentre quella mentale è yin (l'energia si manifesta all'interno di noi).Questi due aspetti della vita su cui lavorare dovrebbero essere sempre ben equilibrati, uno non esclude l'altro, nessuno dei due prevarica l'altro. 

Shen-energia-simbolo
Le emozioni profonde che possono emergere in questo particolare periodo dell'anno, vanno ascoltate ed elaborate con una mente calma e lo "shen in armonia", per poter avere una chiara visione. L’organo correlato a questo periodo per la medicina cinese è il Pericardio, il suo orario è quello compreso tra le 19 e le 21. Anatomicamente parlando è una membrana sierosa, lo si può considerare come la protezione del cuore, organo la cui importanza è fondamentale per la sopravvivenza, perché alla base della circolazione sanguigna e quindi del nutrimento di ogni singola cellula del corpo. Quando qualcosa ci ferisce o ci turba prima di colpire il cuore colpisce il pericardio che rappresenta simbolicamente una protezione del nostro interno. Analogamente la sua funzione è quella di tamponare alcune situazioni in modo da preservare il nostro interno ovvero: la nostra intima natura.

    In medicina cinese trattare il pericardio significa lavorare sul diaframma e sulla respirazione. Il pericardio insieme al Fegato forma un livello energetico intermedio (definito Jue Yin), che viene sistematicamente trattato in medicina cinese in tutte le patologie dove vi siano stati di tensione muscolare, emotiva o viscerale.

    Il pericardio è associato al triplice riscaldatore come relazione interno-esterno e quindi al motore che consente all’energia di circolare in tutto il corpo. In medicina cinese è comune dire quando vi è tensione che vi è una stasi del qi di fegato, inteso come un blocco a questo livello, le mani e piedi freddi sono la prima e frequente espressione di questa stasi energetica.

    Il pericardio è strettamente collegato con lo stomaco non solo per la vicinanza anatomica. Non è quindi un caso se il pericardio in agopuntura si utilizzata per trattare tutti i disturbi gastrici acuti e cronici soprattutto se su base psico emotiva, in primis citiamo la nausea o iperemesi, ma anche i vari disturbi del comportamento alimentare.