domenica 5 marzo 2017

Emotional control


Il respiro è la fonte di vita che nutre l’organismo umano. L’organo collegato al mese di febbraio è il polmone e l’ora della sua massima espressione si colloca tra le 03,00 e le 05.00 del mattino. Secondo alcuni ricercatori è possibile considerare il tempo come unità di misura con cui percepire la vita; un tempo per inspirare – uno per espirare, un tempo per fare – uno per non fare, un tempo per ogni cosa scandito dal proprio ascolto interiore in modo da evitare di cadere nella meccanicità dell’atto e per meglio sfruttare le potenzialità dell’atto stesso di respirare. La respirazione pur essendo una funzione automatica del sistema parasimpatico, se viene eseguita mediante l’uso della volontà e della concentrazione acquista un valore aggiunto per l’intero sistema corpo-mente. Con un respiro veniamo al mondo e con una espirazione lasciamo questo mondo. La fascia oraria in cui si colloca l’energia polmone: tra le 03,00 e le 05,00 è l’ora in cui l’alba si sente arrivare ma, è ancora lontana e la luce del giorno è solo parziale. Diverse persone, in quest’orario, si svegliano e non riescono più a riprendere il sonno. Questo fatto potremmo considerarlo solo un caso ma, quando risulta ricorrente, può essere riconducibile a un sovraccarico di corpo-mente. Il polmone è il primo canale della circolazione energetica preceduto da quella del fegato di cui abbiamo parlato il mese scorso. L’energia “perversa” principale che indebolisce questo organo è il freddo; una causa esogena che penetrando all’interno dell’organismo per mancanza di un’adeguata protezione, si trasforma in causa endogena. Il polmone soffre anche la secchezza. In inverno la permanenza in ambienti eccessivamente riscaldati equivale a rimanere troppo a lungo esposti a freddo-umido. In tal senso, risulta efficace umidificare gli ambienti in cui si soggiorna con l’aggiunta, in proporzione variabile di oli essenziali, selezionati da professionisti del settore. È suggerito inoltre effettuare trattamenti preventivi per chi è frequentemente sottoposto a malattie da raffreddamento. Qualche mese prima del periodo invernale trattare il punto Lu 9 del meridiano polmone con costanza, è utile come prevenzione. Al trattamento è indicato aggiungere un programma alimentare mirato e rimedi che contribuiscono a preparare il corpo per affrontare con maggiore forza e equilibrio, il cambio di stagione. Nei casi acuti questo punto, in associazione con quelli del meridiano di milza, è utile per trattare forme catarrose con eccessiva produzione di muco senza dimenticare di aggiungere alcuni punti di grosso intestino, il viscere collegato al polmone. Il meridiano polmone è collegato anche a quello di vescica urinaria dove troviamo altri punti utili in fase acuta, per favorire l’eliminazione di eccesso patologico di calore attraverso le urine. Dal punto di vista alimentare i sapori di natura piccante, assunti in moderata quantità come il peperoncino, i chiodi di garofano, la cannella e soprattutto lo zenzero, alimento elettivo, sono un tonico per l’organo mentre in eccesso lo indeboliscono. Molte tisane composte di queste sostanze hanno funzione piretica. Tra gli alimenti sconsigliabili nelle patologie da freddo ci sono i latticini e suoi derivati in quanto contribuiscono a rendere l’ambiente del corpo, al suo interno, eccessivamente umido. Un eccesso di umidità rende il corpo più incline a sindromi da eccesso di muco secondo la Medicina tradizionale cinese. Con i polmoni possiamo assimilare l’energia aria; questo organo, tramite il respiro ci mette in contatto con l’ambiente esterno. Le fosse nasali rappresentano la principale via d'entrata e d'uscita dell'aria respirata.  Il naso la depura del pulviscolo atmosferico, tramite le vibrisse, i peli delle narici, e il muco. Inoltre, la inumidisce e la riscalda, in modo che non giunga troppo secca e fredda ai polmoni. L’emozione a cui fa riferimento la loggia metallo e cui appartengono il polmone, il grosso intestino e il naso, è la tristezza. Gli squilibri legati all’organo polmone ci suggeriscono una difficoltà nell’accogliere la vita, simbolicamente ma anche oggettivamente. Un raffreddore che scaturisce da un “colpo di freddo” cela molti fattori che, durante l’anamnesi del soggetto possono emergere, rendendo ogni raffreddore diverso dall’altro. Si potrebbe leggere e trattare il sintomo limitandosi a consigliare dei rimedi ma, da professionisti se vogliamo fare un lavoro più accurato è necessario, nella misura in cui c’è volontà, accompagnare la persona attraverso la presa di coscienza delle proprie emozioni per poi rielaborare. Il polmone si occupa del sistema immunitario istintivo, quell’aspetto fondamentale dell’organismo umano per permette di difendersi dai patogeni ma, anche e soprattutto, dagli urti della vita. Con la stagione invernale c’è maggiore propensione a guardarsi dentro, le persone nostalgiche e tutti coloro che hanno subito una perdita dolorosa sono maggiormente esposte a abbassamenti del sistema immunitario anche se, in alcuni casi, può trattarsi semplicemente di un bisogno del corpo di depurare sé stesso tramite l’organo emuntore. Ogni emozione necessita di essere ascoltata, rielaborata con calma per poi poter essere lasciata andare. C’è un tempo per avere paura o sentirsi in balia degli eventi e uno per diventare coraggiosi, uno per piangere e scoraggiarsi, un tempo per ritrovare la serenità e la fare scelta più adatta. Un’emozione protratta troppo a lungo e impedisce di vedere la situazione sotto una luce diversa. Essere emotivi significa possedere un’inclinazione a turbarsi e agitarsi con facilità questo da un lato comporta momenti di grande squilibrio mentre dall’altro una grande sensibilità. Imparare l’autodisciplina emozionale permette di avere un necessario distacco da situazioni per dare il giusto peso a ciò che accade.


sabato 17 dicembre 2016

Il senso del cuore

"Quando l'uomo viene al mondo, le sue mani sono chiuse, come per dire: il mondo intero è mio, voglio tenerlo per me. Quando l'uomo lascia il mondo, le sue mani sono tese, come per dire: non ho conservato niente di ciò che esiste in questo mondo". (cit)

Lao Gong - Palazzo del lavoro
Sul piano simbolico la mano è correlata allo spirito, è il suo strumento, al punto che il pensiero, l'ispirazione o il desiderio si materializzano attraverso l'azione eseguita dalla mano stessa. In tal senso la mano, costituisce un elemento primordiale, che conferisce fondamento alla divinità e all'uomo nella sua condizione di creatore e trasformatore.
Quest'organo di tatto si può definire simbolo della prova, della realtà concreta e materiale. Attraverso le mani Dio si rivela con il suo tocco.
La mano aperta è attiva e creatrice mentre quella chiusa è passiva e contenete. Le mani danno e ricevono. Fini ricettori dell'ambiente circostante, sono utilizzate nel Qi Gong per "attrarre e condurre" l'energia o per scaricare i "soffi viziati". L'uso del palmo delle mani è tipico delle pratiche quali la pranoterapia, il reiki e i vari tipi di Qi gong o anche nelle arti marziali interne. Nella tradizione cinese la forma e le caratteristiche della mano sono espressione di vitalità e delle fisicità di un individuo, come il viso lo è per il carattere. Ogni movimento energetico appartenente alle cinque Logge di Medicina Tradizionale Cinese, ha la sua tipicità espressa nella mano. Una mano armoniosa, regolare e con una perfetta simmetria tra le dita e il palmo, segni cutanei come solchi di una corteccia, sono caratteristiche di una mano Legno. Se la mano è lunga, agile, armoniosa con dita estremamente mobili, la classica mano dell’artista, è una mano Fuoco. Invece una mano corta, tozza, forte, con dita relativamente corte, la mano di chi lavora la terra, è precisamente una mano Terra. Il Metallo è espresso da una mano lunga, appuntita, con le dita corte rispetto al palmo e una presa scarsa se non inesistente. Una stretta decisa di una mano carnosa, forte ma armoniosa e caratteristica dell’Elemento Acqua. La mano ci permette di dare e di ricevere e di sentire, ma è soprattutto il simbolo del potere di agire. Nel palmo della mano, secondo la tradizione medica energetica cinese, è situato un punto di agopuntura, sul meridiano del pericardio, considerato anche un chakra minore. La sua sigla è PC 8, essendo l'ottavo punto del meridiano del pericardio. Il Pericardio è una sacca che avvolge e protegge il Cuore, come fanno la pleura con i polmoni ed il peritoneo con l’intestino. Da questa sua funzione fisiologica si comprende anche quella sottile: proteggere il Cuore dagli sbalzi emotivi. Il Cuore appartiene dell’elemento Fuoco, come il Pericardio. Quando questo elemento è equilibrato proviamo la Gioia, l’Amore, la Passione (quella che anima a raggiungere i propri obiettivi, oltre che quella emotiva). Quando l’elemento è fuori equilibrio allora si affacciano sentimenti di vuoto ed apatia, senso di inutilità ed imprigionamento; oppure, quando il Fuoco brucia incontrollato, ci si ritrova ad assumere comportamenti manicali, come parlare molto veloce ed avere fretta di raggiungere ogni cosa. Secondo la teoria orientale il meridiano connette il cuore alla mano. E quindi la forza del cuore, la forza della propria energia interiore è aperta verso l'esterno e può essere data con amore nella guarigione. La riflessione va sul fatto che l’emissione dell’energia dalle mani avvenga attraverso il cuore e la barriera che lo protegge dall’esterno, il Pericardio. Occorre superare le proprie barriere per far stare bene se stessi e chi amiamo. Superarle significa fare un dono…di cuore.
Punto PC 8 - locazione e funzioni
Il punto PC 8 (Lao Gong - Palazzo del lavoro) è localizzato fra il III e il IV metacarpo, col pugno chiuso fra l'estremità del dito medio e dell'anulare.
È un punto che purifica il calore e il fuoco del cuore. Tendenzialmente si utilizza in tutti i casi dove l'infiammazione è elevata, associato a altri punti del caso, nell'oppressione toracica, in caso di febbre con forte desiderio di bere e in tutte le manifestazioni di sovraeccitazione mentale. Il punto può essere stimolato con il massaggio circolare, attraverso l'attenzione (consapevolezza) e la respirazione ad essa associata. Ogni volta che espiriamo emettiamo energia, qi. L'attivazione del punto calma la fatica e rilassa lo spirito. Attiva, equilibra e rivitalizza il Cuore emozionale: questo fa funzionare la mente più chiaramente. Può incoraggiare quelli che hanno il “cuore in frantumi” per un dolore relazionale oppure le persone dalla forte emotività. Lao Gong è il punto dal quale si emette il qi verso l’esterno con intenzione di equilibrare sé stessi o gli altri: è la tecnica del Ling Qi che utilizza il contatto con Yuan Qi (il qi o energia universale e quella neutro) per consentire al proprio spirito (Ling) di armonizzarsi con tutto quello che ha intorno.
Il Ling Qi è l’arte di canalizzare l’Energia Universale attraverso il corpo e le mani per essere in armonia in modo da poter offrire benessere a se stessi e agli altri – tra cielo e terra c’è l’uomo. Altri metodi di attivazione prevedono la posizione delle mani in preghiera, il massaggio del palmo della mano e la visualizzazione di una sfera di energia tenuta tra le mani a distanza di 10 cm una dall'altra. Questa posizione può dare luogo a sensazioni quali vibrazione, formicolio o pressione.
Nella preghiera, le mani sono giunte in segno di ritorno all’unità e della pace che vuole ristabilirsi nell’anima per entrare in comunicazione con il divino. Esse esprimono l’unione delle forze e delle energie (5 dita +5 dita = 10 =1 + 0 = 1 - riunione delle polarità Yin (femminile-terra) e Yang (maschile-cielo). Il numero uno è il tutto, il principio divino da cui ogni cosa nasce. Dal numero uno scaturiscono due energie uguali e contrarie che formano la materia. L’unione di queste due energie, maschile (yang) e femminile (yin), dentro l’uno, creano la nuova vita. Il numero uno, in quanto simbolo unificante, ha una grande capacità evocatrice, permette di creare legami riunendo gli elementi separati, come la terra e il cielo, il macrocosmo e il microcosmo.
Per tutte queste affermazioni, le mani hanno una potente carica di energia, usata in molte terapie olistiche con consapevolezza e intento.

martedì 15 novembre 2016

L’abito di ogni giorno



Figura 1 - involucro pelle (fotoritocco MaraVB
La pelle non è solo un semplice involucro che ricopre l'organismo e lo protegge dagli agenti esterni, ma è un organo “dinamico” e complesso che mette in relazione il nostro corpo con il mondo esterno. È il solo organo di senso che ricopre la totalità del corpo; è il luogo di molti sensi distinti, propriocettivi come il calore, il dolore, la pressione, il contatto etc. La pelle riesce ad essere anche il riflesso preciso di come ci sentiamo psicologicamente e possiede alcune qualità proprie che la rendono molto interessante su un piano simbolico. La nostra cute è un insieme articolato, formato da tre strati principali, ciascuno dei quali svolge una funzione specifica: l’epidermide, il derma e l’ipoderma. Il primo strato di epidermide, si rinnova continuamente. Le cellule giovani si sostituiscono quelle vecchie che muoiono e vengono rimpiazzate da altre cellule che si formano nello strato germinativo sottostante. Lo strato germinativo è anche il luogo dove si forma la melanina, un pigmento bruno che conferisce il colore alla pelle. Attraverso la produzione di melanina la cute si difende dai raggi ultravioletti e protegge anche gli strati inferiori dai raggi solari dannosi. Il derma, lo strato intermedio, è formato prevalentemente da tessuto connettivo fibroso, le cui fibre collagene, elastiche e reticolari, formano una maglia caratteristica che garantisce alla cute elasticità ed estensibilità entro certi limiti.
Nel derma un complesso sistema di vasi sanguigni nutre la pelle mentre recettori nervosi sensoriali raccolgono gli stimoli tattili. L'ipoderma è lo strato più profondo della pelle ed è costituito soprattutto da tessuto connettivo, nel quale si trovano molte cellule adipose che proteggono l'organismo dal freddo e funzionano da riserva energetica. Un'altra caratteristica della pelle è quella di essere costituita da circa il 20% di tutta l’acqua contenuta nel nostro corpo, ciò rappresenta un’efficace barriera difensiva nei confronti delle aggressioni esterne. In questo senso la pelle è il riflesso del nostro stato di salute generale. La pelle funge da barriera contro stimoli meccanici di varia natura, come traumi, pressioni, frizioni o colpi e questa sua proprietà è dovuta all'elasticità delle fibre collagene ed elastiche e allo stato di turgore del tessuto. Svolge inoltre l'importante funzione della termoregolazione garantita dalla portata del sangue ai vasi cutanei (alternarsi di vasocostrizione e vasodilatazione nei capillari) e dalla funzionalità delle ghiandole sudoripare che svolgono un ruolo preciso nella regolazione termica con l'evaporazione di sudore, anche quando la secrezione non è visibile. Le funzioni sensoriali consentono l’adattamento della pelle alle più diverse condizioni ambientali anche nel giro di pochi secondi o minuti
La cute è un organo che respira e permette al corpo di respirare attraverso di lei. L'ossigeno e l'anidride carbonica infatti possono essere assorbiti dalla pelle. L'ossigeno arriva alla pelle, sia attraverso l'aria esterna sia da una via interna che è costituita dal sangue. La pelle è ossigenata anche dall’interno del corpo mediante il sistema vascolare. Le ghiandole sudoripare provvedono a depurare l’organismo dalle sostanze di rifiuto, e le scorie prodotte dal catabolismo, il processo fisiologico di disintegrazione degli alimenti e formazione delle sostanze di rifiuto. La pelle è uno dei cinque emuntori tramite il quale l’organismo si depura; alle ghiandole sudoripare e sebacee spetta la parte predominante di detta funzione, consistente nella produzione del sudore e del sebo. Il sudore è formato dall'80 % di acqua, per il resto troviamo sali minerali, anidride carbonica, urea e acido urico, creatinina, ammoniaca e altre sostanze di scarto del metabolismo cellulare. La nostra pelle mostra al mondo senza troppi complimenti segni che non sempre amiamo far conoscere. La pelle segnala i sentimenti e le emozioni più profonde: paura, timidezza, gioia, rabbia, dolore esplodono sul corpo e sul viso aldilà di ogni controllo. Essa, infatti, è molto sensibile fisicamente (ferite, invecchiamento etc.) e psichicamente (arrossamenti, dermatosi psicosomatiche etc). Ci ritroviamo a combattere nel tentativo di arginare i segni delle nostre sconfitte e allora le nostre energie, aldilà di un sano amore che vuole che ci si occupi del proprio aspetto esteriore, vengono investite massivamente con un accanimento che pretende di risolvere una volta per tutte ogni conflittualità. Interventi di chirurgia plastica o trattamenti estetici, ora in voga anche per gli uomini, sembrano essere la panacea contro una depressione che ha origine assai remote e riguarda tutta l'umanità perché "il male di vivere" è, da sempre, "il problema" dell'uomo. Viviamo la pelle come limite materiale esterno e contemporaneamente attraverso la pelle siamo in contatto con il mondo esterno. Essa rispecchia il nostro modo di essere, sia perché la pelle riflette in superficie lo stato degli organi interni, sia i nostri processi e le nostre reazioni psichiche. Si diventa "rossi di vergogna", "pallidi per la paura", si suda per il terrore e viene la "pelle d'oca", "si rischia la pelle”, affrontando una situazione esterna pericolosa. La pelle sembra, quindi, essere una grande superficie proiettiva, su cui diventano molto visibili i processi somatici e quelli psichici, che sembrano riguardare soprattutto i contatti interpersonali. La pelle può essere interpretata come un “involucro psichico” secondo due differenti accezioni: un muto contenitore di un corpo organico e sede dello psichismo. Cambiare pelle significa rivoluzionare completamente lo stato di coscienza precedente. L’Essere è uno e la pelle, come un velo sottile che ne delimita le forme, ci separa e distingue l’uno dall’altro. La cute è un involucro temporale della soggettività che ogni essere umano, porta in sé e quindi luogo sacro della manifestazione, nell’uomo, dello spirito. Non è solo lo specchio del tempo che segnala il suo inesorabile passaggio, ma costituisce il volto del Sé poiché ogni individuo, con la sua storia e le sue ferite e non intendiamo solo quelle interiori, esprime la testimonianza dell’essere. Alcune cicatrici dovrebbero essere portate con la stessa fierezza con cui mostriamo al mondo un nuovo tatuaggio che vuole raccontare qualcosa di noi. Se da un lato la pelle è il luogo di incontro tra l’interno e l’esterno allo stesso modo funge da parete divisoria dei frammenti che costituiscono l’uno. Lo strato epiteliale raccoglie i segnali esterni per convertirli in simboli e accrescere il nostro processo evolutivo; ciò apre la strada ad una duplice necessità di tipo fisico-materico e spirituale. In tal senso dovremmo occuparci del nostro involucro pelle con la stessa attenzione che dedichiamo a chi amiamo.
Anche una pelle sana e resistente agli urti della vita, ha bisogno di attenzioni. 
Spesso si commette l'errore di sottovalutare l'importanza delle cure quotidiane.  
Il concetto di prevenzione e mantenimento è quindi di estrema importanza, perché è proprio quando il capitale estetico è ancora al massimo dei livelli e le condizioni fisiologiche sono in perfetta efficienza che bisogna intervenire per ritardarne l'impoverimento. La pelle con la sua capacità di sentire veicola un pensiero che vuole farsi sempre più consapevole di sé. L’abito che indossiamo ogni giorno è la manifestazione del sacro che mostra il suo volto nell’essere umano.




martedì 13 settembre 2016

Programma di sostegno coadiuvante con la chemioterapia


  • Programma di depurazione dagli effetti tossici dei farmaci
  • Programma per attenuare e/o evitare gli effetti collaterali della chemio permettendo alla persona di percorrere i cicli di cura con il minor impatto negativo sull’organismo
  • Programma per stimolare il sistema immunitario a mantenersi nei range dei valori utili per proseguire la terapia, mantenendolo nei livelli necessari per proteggere la persona
  • Programma per lavorare sul sistema nervoso centrale riducendo gli eventuali effetti di parestesie periferiche, riequilibrando anche l’aspetto della psiche e dell’umore essendo un percorso di supporto che mette in sinergia corpo e mente
  • Programma di sostegno per mantenere alto il livello di energia vitale necessaria per affrontare i cicli di chemioterapia
Il programma accompagna la persona per tutta la durata di cicli di chemioterapia con un lavoro di prevenzione e di pronto soccorso per attenuare gli effetti collaterali della chemioterapia, adattandosi ai protocolli in vigore. Il programma si articola di trattamenti di riflessologia plantare il giorno seguente alla chemioterapia presso l’abitazione della persona. Il lavoro viene monitorato anche a distanza tramite il controllo degli esami del sangue che la persona condividerà e sostenuto con sedute settimanali di 45 minuti cadauna. Il programma suggerisce l’utilizzo di fitocomplementi come supporto quotidiano, oltre a un kit di oli essenziali come coadiuvanti durante tutto il ciclo. Il programma mette a disposizione del trattato una vasta gamma di consigli alimentari a scopo terapeutico da utilizzare nel periodo e successivamente.
L’obiettivo primario è quello di proteggere e sostenere l’organismo permettendo alla persona di vivere l’esperienza con il minor impatto emotivo e fisico. Quello secondario è di suggerire un nuovo stile di vita che possa consentire alla persona di abbassare la percentuale delle recidive che vengono tendenzialmente dichiarare in seguito ai trattamenti di chemioterapia.