martedì 15 novembre 2016

L’abito di ogni giorno



Figura 1 - involucro pelle (fotoritocco MaraVB
La pelle non è solo un semplice involucro che ricopre l'organismo e lo protegge dagli agenti esterni, ma è un organo “dinamico” e complesso che mette in relazione il nostro corpo con il mondo esterno. È il solo organo di senso che ricopre la totalità del corpo; è il luogo di molti sensi distinti, propriocettivi come il calore, il dolore, la pressione, il contatto etc. La pelle riesce ad essere anche il riflesso preciso di come ci sentiamo psicologicamente e possiede alcune qualità proprie che la rendono molto interessante su un piano simbolico. La nostra cute è un insieme articolato, formato da tre strati principali, ciascuno dei quali svolge una funzione specifica: l’epidermide, il derma e l’ipoderma. Il primo strato di epidermide, si rinnova continuamente. Le cellule giovani si sostituiscono quelle vecchie che muoiono e vengono rimpiazzate da altre cellule che si formano nello strato germinativo sottostante. Lo strato germinativo è anche il luogo dove si forma la melanina, un pigmento bruno che conferisce il colore alla pelle. Attraverso la produzione di melanina la cute si difende dai raggi ultravioletti e protegge anche gli strati inferiori dai raggi solari dannosi. Il derma, lo strato intermedio, è formato prevalentemente da tessuto connettivo fibroso, le cui fibre collagene, elastiche e reticolari, formano una maglia caratteristica che garantisce alla cute elasticità ed estensibilità entro certi limiti.
Nel derma un complesso sistema di vasi sanguigni nutre la pelle mentre recettori nervosi sensoriali raccolgono gli stimoli tattili. L'ipoderma è lo strato più profondo della pelle ed è costituito soprattutto da tessuto connettivo, nel quale si trovano molte cellule adipose che proteggono l'organismo dal freddo e funzionano da riserva energetica. Un'altra caratteristica della pelle è quella di essere costituita da circa il 20% di tutta l’acqua contenuta nel nostro corpo, ciò rappresenta un’efficace barriera difensiva nei confronti delle aggressioni esterne. In questo senso la pelle è il riflesso del nostro stato di salute generale. La pelle funge da barriera contro stimoli meccanici di varia natura, come traumi, pressioni, frizioni o colpi e questa sua proprietà è dovuta all'elasticità delle fibre collagene ed elastiche e allo stato di turgore del tessuto. Svolge inoltre l'importante funzione della termoregolazione garantita dalla portata del sangue ai vasi cutanei (alternarsi di vasocostrizione e vasodilatazione nei capillari) e dalla funzionalità delle ghiandole sudoripare che svolgono un ruolo preciso nella regolazione termica con l'evaporazione di sudore, anche quando la secrezione non è visibile. Le funzioni sensoriali consentono l’adattamento della pelle alle più diverse condizioni ambientali anche nel giro di pochi secondi o minuti
La cute è un organo che respira e permette al corpo di respirare attraverso di lei. L'ossigeno e l'anidride carbonica infatti possono essere assorbiti dalla pelle. L'ossigeno arriva alla pelle, sia attraverso l'aria esterna sia da una via interna che è costituita dal sangue. La pelle è ossigenata anche dall’interno del corpo mediante il sistema vascolare. Le ghiandole sudoripare provvedono a depurare l’organismo dalle sostanze di rifiuto, e le scorie prodotte dal catabolismo, il processo fisiologico di disintegrazione degli alimenti e formazione delle sostanze di rifiuto. La pelle è uno dei cinque emuntori tramite il quale l’organismo si depura; alle ghiandole sudoripare e sebacee spetta la parte predominante di detta funzione, consistente nella produzione del sudore e del sebo. Il sudore è formato dall'80 % di acqua, per il resto troviamo sali minerali, anidride carbonica, urea e acido urico, creatinina, ammoniaca e altre sostanze di scarto del metabolismo cellulare. La nostra pelle mostra al mondo senza troppi complimenti segni che non sempre amiamo far conoscere. La pelle segnala i sentimenti e le emozioni più profonde: paura, timidezza, gioia, rabbia, dolore esplodono sul corpo e sul viso aldilà di ogni controllo. Essa, infatti, è molto sensibile fisicamente (ferite, invecchiamento etc.) e psichicamente (arrossamenti, dermatosi psicosomatiche etc). Ci ritroviamo a combattere nel tentativo di arginare i segni delle nostre sconfitte e allora le nostre energie, aldilà di un sano amore che vuole che ci si occupi del proprio aspetto esteriore, vengono investite massivamente con un accanimento che pretende di risolvere una volta per tutte ogni conflittualità. Interventi di chirurgia plastica o trattamenti estetici, ora in voga anche per gli uomini, sembrano essere la panacea contro una depressione che ha origine assai remote e riguarda tutta l'umanità perché "il male di vivere" è, da sempre, "il problema" dell'uomo. Viviamo la pelle come limite materiale esterno e contemporaneamente attraverso la pelle siamo in contatto con il mondo esterno. Essa rispecchia il nostro modo di essere, sia perché la pelle riflette in superficie lo stato degli organi interni, sia i nostri processi e le nostre reazioni psichiche. Si diventa "rossi di vergogna", "pallidi per la paura", si suda per il terrore e viene la "pelle d'oca", "si rischia la pelle”, affrontando una situazione esterna pericolosa. La pelle sembra, quindi, essere una grande superficie proiettiva, su cui diventano molto visibili i processi somatici e quelli psichici, che sembrano riguardare soprattutto i contatti interpersonali. La pelle può essere interpretata come un “involucro psichico” secondo due differenti accezioni: un muto contenitore di un corpo organico e sede dello psichismo. Cambiare pelle significa rivoluzionare completamente lo stato di coscienza precedente. L’Essere è uno e la pelle, come un velo sottile che ne delimita le forme, ci separa e distingue l’uno dall’altro. La cute è un involucro temporale della soggettività che ogni essere umano, porta in sé e quindi luogo sacro della manifestazione, nell’uomo, dello spirito. Non è solo lo specchio del tempo che segnala il suo inesorabile passaggio, ma costituisce il volto del Sé poiché ogni individuo, con la sua storia e le sue ferite e non intendiamo solo quelle interiori, esprime la testimonianza dell’essere. Alcune cicatrici dovrebbero essere portate con la stessa fierezza con cui mostriamo al mondo un nuovo tatuaggio che vuole raccontare qualcosa di noi. Se da un lato la pelle è il luogo di incontro tra l’interno e l’esterno allo stesso modo funge da parete divisoria dei frammenti che costituiscono l’uno. Lo strato epiteliale raccoglie i segnali esterni per convertirli in simboli e accrescere il nostro processo evolutivo; ciò apre la strada ad una duplice necessità di tipo fisico-materico e spirituale. In tal senso dovremmo occuparci del nostro involucro pelle con la stessa attenzione che dedichiamo a chi amiamo.
Anche una pelle sana e resistente agli urti della vita, ha bisogno di attenzioni. 
Spesso si commette l'errore di sottovalutare l'importanza delle cure quotidiane.  
Il concetto di prevenzione e mantenimento è quindi di estrema importanza, perché è proprio quando il capitale estetico è ancora al massimo dei livelli e le condizioni fisiologiche sono in perfetta efficienza che bisogna intervenire per ritardarne l'impoverimento. La pelle con la sua capacità di sentire veicola un pensiero che vuole farsi sempre più consapevole di sé. L’abito che indossiamo ogni giorno è la manifestazione del sacro che mostra il suo volto nell’essere umano.




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