Figura 1 - involucro pelle (fotoritocco MaraVB |
Nel derma un complesso sistema di vasi sanguigni nutre la pelle mentre recettori
nervosi sensoriali raccolgono gli stimoli tattili. L'ipoderma è lo strato più
profondo della pelle ed è costituito soprattutto da tessuto connettivo, nel
quale si trovano molte cellule adipose che proteggono l'organismo dal freddo e
funzionano da riserva energetica. Un'altra caratteristica della pelle è quella
di essere costituita da circa il 20% di tutta l’acqua contenuta nel nostro
corpo, ciò rappresenta un’efficace barriera difensiva nei confronti delle
aggressioni esterne. In questo senso la pelle è il riflesso del nostro stato di
salute generale. La pelle funge da barriera contro stimoli meccanici di varia
natura, come traumi, pressioni, frizioni o colpi e questa sua proprietà è
dovuta all'elasticità delle fibre collagene ed elastiche e allo stato di
turgore del tessuto. Svolge inoltre l'importante funzione della termoregolazione garantita
dalla portata del sangue ai vasi cutanei (alternarsi di vasocostrizione e
vasodilatazione nei capillari) e dalla funzionalità delle ghiandole sudoripare che
svolgono un ruolo preciso nella regolazione termica con l'evaporazione di
sudore, anche quando la secrezione non è visibile. Le funzioni sensoriali
consentono l’adattamento della pelle alle più diverse condizioni
ambientali anche nel giro di pochi secondi o minuti.
La cute è un organo che respira e permette al corpo di respirare attraverso di
lei. L'ossigeno e l'anidride carbonica infatti possono essere assorbiti dalla
pelle. L'ossigeno arriva alla pelle, sia attraverso l'aria esterna sia da una
via interna che è costituita dal sangue. La pelle è ossigenata anche
dall’interno del corpo mediante il sistema vascolare. Le ghiandole sudoripare provvedono
a depurare l’organismo dalle sostanze di rifiuto, e le scorie prodotte dal
catabolismo, il processo fisiologico di disintegrazione degli alimenti e
formazione delle sostanze di rifiuto. La pelle è uno dei cinque emuntori tramite
il quale l’organismo si depura; alle ghiandole sudoripare e sebacee spetta la
parte predominante di detta funzione, consistente nella produzione del sudore e
del sebo. Il sudore è formato dall'80 % di acqua, per il resto troviamo sali
minerali, anidride carbonica, urea e acido urico, creatinina, ammoniaca e altre
sostanze di scarto del metabolismo cellulare. La nostra pelle mostra al mondo
senza troppi complimenti segni che non sempre amiamo far conoscere. La pelle segnala
i sentimenti e le emozioni più profonde: paura, timidezza, gioia, rabbia,
dolore esplodono sul corpo e sul viso aldilà di ogni controllo. Essa, infatti,
è molto sensibile fisicamente (ferite, invecchiamento etc.) e psichicamente
(arrossamenti, dermatosi psicosomatiche etc). Ci ritroviamo a combattere nel
tentativo di arginare i segni delle nostre sconfitte e allora le nostre energie,
aldilà di un sano amore che vuole che ci si occupi del proprio aspetto
esteriore, vengono investite massivamente con un accanimento che pretende di
risolvere una volta per tutte ogni conflittualità. Interventi di chirurgia
plastica o trattamenti estetici, ora in voga anche per gli uomini, sembrano
essere la panacea contro una depressione che ha origine assai remote e riguarda
tutta l'umanità perché "il male di vivere" è, da sempre, "il
problema" dell'uomo. Viviamo la pelle come limite materiale esterno e
contemporaneamente attraverso la pelle siamo in contatto con il mondo esterno.
Essa rispecchia il nostro modo di essere, sia perché la pelle riflette in
superficie lo stato degli organi interni, sia i nostri processi e le nostre
reazioni psichiche. Si diventa "rossi di vergogna", "pallidi per
la paura", si suda per il terrore e viene la "pelle d'oca",
"si rischia la pelle”, affrontando una situazione esterna pericolosa. La
pelle sembra, quindi, essere una grande superficie proiettiva, su cui diventano
molto visibili i processi somatici e quelli psichici, che sembrano riguardare
soprattutto i contatti interpersonali. La pelle può essere interpretata come un
“involucro psichico” secondo due differenti accezioni: un muto contenitore di
un corpo organico e sede dello psichismo. Cambiare pelle significa
rivoluzionare completamente lo stato di coscienza precedente. L’Essere è uno e
la pelle, come un velo sottile che ne delimita le forme, ci separa e distingue
l’uno dall’altro. La cute è un involucro temporale della soggettività che ogni
essere umano, porta in sé e quindi luogo sacro della manifestazione, nell’uomo,
dello spirito. Non è solo lo specchio del tempo che segnala il suo inesorabile
passaggio, ma costituisce il volto del Sé poiché ogni individuo, con la sua
storia e le sue ferite e non intendiamo solo quelle interiori, esprime la
testimonianza dell’essere. Alcune cicatrici dovrebbero essere portate con la
stessa fierezza con cui mostriamo al mondo un nuovo tatuaggio che vuole raccontare
qualcosa di noi. Se da un lato la pelle è il luogo di incontro tra l’interno e
l’esterno allo stesso modo funge da parete divisoria dei frammenti che
costituiscono l’uno. Lo strato epiteliale raccoglie i segnali esterni per
convertirli in simboli e accrescere il nostro processo evolutivo; ciò apre la
strada ad una duplice necessità di tipo fisico-materico e spirituale. In tal
senso dovremmo occuparci del nostro involucro pelle con la stessa attenzione
che dedichiamo a chi amiamo.
Anche una pelle sana e resistente agli urti della vita, ha bisogno di
attenzioni.
Spesso si commette l'errore di sottovalutare l'importanza delle cure quotidiane.
Il
concetto di prevenzione e mantenimento è quindi di estrema importanza,
perché è proprio quando il capitale estetico è ancora al massimo dei
livelli e le condizioni fisiologiche sono in perfetta efficienza che
bisogna intervenire per ritardarne l'impoverimento. La pelle con la sua
capacità di sentire veicola un pensiero che vuole farsi sempre più
consapevole di sé. L’abito che indossiamo ogni giorno è la
manifestazione del sacro che mostra il suo volto nell’essere umano.
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