La milza è l’organo di riferimento del mese di maggio, nella medicina occidentale quest’organo riveste un
ruolo poco considerato. Infatti la milza è classificata come un organo
emopoietico definito secondario. Si ritiene che sia come un organo di deposito
e di pulizia del sangue.
La produzione vera e propria delle cellule del sangue,
sia della serie bianca che della serie rossa è nell’età adulta a carico
prevalente del midollo spinale. L’asportazione della milza di conseguenza, non
è determinante ai fini della sopravvivenza. Oggi si ritiene che
la funzione della milza non sia ancora del tutto chiarita; il suo ruolo
fondamentale per ora sembra principalmente svolto nell’infanzia prima che il
midollo osseo si sviluppi completamente.
Nella Medicina cinese la milza viene
classicamente associata all’elemento terra ma appartiene anche
all’elemento fuoco che è l’elemento dominante della stagione estiva.
La milza in inglese chiamata “splen” e in cinese “Pi”
non corrisponde all’organo milza ma a una funzione
energetica molto più estesa, considerata localizzata al centro del corpo o
jiao medio, esistente anche nei pazienti splenectomizzati ovvero senza milza.
Il suo ruolo è molto vasto e, come la sua posizione centrale, esso fa da perno all’energia di tutto
l’organismo.
La milza rappresenta
il motore dell’energia che assumiamo attraverso l’alimentazione, ed è
strettamente collegata con lo stomaco. Potremmo definire la milza come
l’organo più facilmente esauribile, ma anche più facilmente ricaricabile tramite
la stimolazione di punti combinati in base all’obiettivo che si vuole
raggiungere. Ad esempio i punti di milza 6 e 3 sono utili per tonificare il Qi
di milza, mentre in una sequenza per eliminare umidità in eccesso, possiamo
usare milza 9. Quando la milza è veramente esaurita come in alcune patologie acute, la persona non ha appetito e riferisce una stanchezza di fondo associata al
desiderio di andare a letto. In periodi di digiuno
o di carestia o di superlavoro la
milza è il primo organo a soffrire. Simbolicamente la potremmo rappresentare
come un piccolo fuoco acceso che mantiene la temperatura più idonea della
pentola (stomaco) entro la quale inizia il processo digestivo.
Si ritiene
che la milza gestisca l’umidità di tutto il corpo e più di ogni altro organo
soffre in particolare di un eccesso di umidità, sia essa interna proveniente dagli alimenti che
esterna proveniente dal clima. Quando l’umidità interna è troppo elevata la milza si “ingolfa” nel vero
senso della parola, la nostra fiammella
si spegne e rischia di non accendersi perché è come se avessimo lo
stoppino bagnato! Questi soggetti sono spesso in sovrappeso, hanno una digestione più lunga e laboriosa, possono
soffrire di micosi ricorrenti,
di ipotensione arteriosa e talora di ristagno
di liquidi nelle gambe. La milza è
collegata con l’organo polmone con il quale forma il grosso canale o
livello chiamato tai yin. Anche questo collegamento è molto importante in
quanto gestisce la vitale funzione respiratoria e quindi un’altra essenziale fonte di nutrimento: l’ossigeno. Un deficit
della milza può essere collegato con forme asmatiche, di tosse nervosa o ancora
di groppo in gola. Le persone riferiscono di avere una sorta di solletico o
catarro in gola. In questi casi può sempre essere coinvolto anche l’organo
fegato anch’esso collegato direttamente con il polmone. Infine nella
circolazione energetica così come nel calendario, la milza precede il cuore e
con questo nobile organo è strettamente collegata e si ritiene intervenga nella
produzione di sangue sia direttamente, che indirettamente. Possiamo considerare
il “sangue” (“xue”) come un organo strettamente collegato con le emozioni; non
a caso hanno lo stesso prefisso: “emo”. E qui troviamo il collegamento con la
nostra terza fonte di nutrimento: le emozioni. È facile capire come questo
organo sia sensibile
alle emozioni. Per la salute della milza il nutrimento emozionale da evitare sono le preoccupazioni
e la tendenza a rimuginare.
preoccupazione |
A indicare un deficit dell’organo milza, ci possono
essere manifestazioni quali ansie
da prestazione, ma anche veri e propri attacchi di panico associati a
palpitazioni e sudorazioni che sono manifestazioni legate all’organo
cuore in modo indiretto.
Cosa si può fare per sostenere questo importantissimo
organo che sembra gestire i tre nutrimenti fondamentali dell’uomo: alimenti,
ossigeno, emozioni?!
Tre sono le raccomandazioni principali:
1. Cura dell’alimentazione per evitare di accumulare
troppa umidità, attraverso una riduzione al minimo degli zuccheri e dei
latticini. Dedicare il tempo
necessario al pasto evitando di mangiare sempre di corsa o nelle ore meno
indicate e se possibile stare alla larga dai gelati che sono purtroppo il cibo
più nocivo per questo organo che teme il freddo e l’umidità.
2. Ascolto della propria stanchezza fisica e capacità di
fermarsi in tempo per ricaricare le
pile, tralasciando il dovere e il sacrificio a oltranza magari anche chiedendo
aiuto quando serve, ricordandoci che non siamo supereroi anche se lo vorremo
tanto!
3. Pulizia delle emozioni negative che inevitabilmente
portano un lavorio della mente con esaurimento e perdita di energia di quest’organo. A questo proposito si suggerisce una qualsiasi praticare
meditativa che permette di vivere nel momento presente senza vagare con la
mente e/o praticare yoga, il movimento rallenta il flusso dei pensieri e le
asana hanno l’obiettivo di placare la mente oltre che a ritrovare elasticità.
Nessun commento:
Posta un commento