martedì 24 aprile 2018

Osmoregolazione: così dentro così fuori


Quando si sente parlare di medicina bio-integrata si intende lavorare su un problema combinando più rimedi e tecniche con l’obiettivo di praticare un riequilibrio globale secondo una visone olistica. L’olismo è un termine che deriva dal greco Olos, significa tutto ed è la filosofia su cui si fonda la naturopatia. Spesso si approda alle discipline naturali dopo una sequela di terapie che non hanno avuto successo. La disperazione è una motivazione molto forte che spinge a voler cambiare. Le emozioni spesso provocano sofferenze e, quando protratte a lungo, depauperano in modo importante il corpo. Se le prime manifestazioni di disagio vengono sottovalutate il corpo ad un certo punto non è più in grado di autoregolarsi e perde la sua capacità di ri-equilibrio (osmoregolazione). A ogni emozione corrisponde un organo e, quando la capacità di autoguarigione del corpo, secondo natura diviene estremamente compromessa, si avranno situazioni di tipo croniche con le quali si tende a convivere. Il corpo umano è una sofisticata macchina biologica ma, come ogni mezzo che utilizziamo ogni giorno, dobbiamo prendercene cura se vogliamo che funzioni a pieno regime. Allo stesso tempo convivere con situazioni psico-emotive troppo a lungo senza cercare soluzioni, porta corpo e mente a un lento logorio chiamato stress. Tutto il quadro di disarmonia, che si tende a racchiudere in un solo sintomo in realtà è l’insieme di più situazioni:
  • scelte alimentari inadeguate al nostro tipo di costituzione, diete o regimi alimentari "fai da te", digiuni o eccessi alimentari
  • di stili di vita dove ci si abitua a dormire poco, ad andare in bagno una volta a settimana, a convivere con il mal di testa o l'insonnia usando i farmaci smodatamente
  • tipo di lavoro superando le otto ore al giorno o svolgendo più di una mansione contemporaneamente
  • fasi della vita dall'adolescenza alla pubertà, la gravidanza, la menopausa, le violenze subite, la perdita di una persona cara
  • familiari cambi di residenza, di legami sentimentali e quant’altro, che hanno portato ad una perdita di ritmo biologico e circadiano con conseguente manifestarsi di squilibrio nel tempo.
Tante quante sono le motivazioni, altrettanti saranno gli aspetti sui quali è necessario lavorare per riportare la salute. Non è possibile guarire il corpo fisico se contemporaneamente non si lavora anche sulla psiche, sulle emozioni, sulla qualità delle relazioni e sulla struttura costituzionale che hanno compartecipato nel generare la situazione di malessere. Più tecniche adeguatamente combinate e testate per il singolo individuo, permetto di riequilibrare il tutto. La naturopatia lavora sull'insieme: su tutti gli organi coinvolti nel processo e sulle problematiche che hanno condotto la persona a perdere la salute e la propria serenità. Spesso si crede o ci si illude che, anche senza fare nulla, tutto possa passare o tornare a posto; in altri casi si cerca il "rimedio magico" per risolvere un problema che, in realtà necessità di essere elaborato con tempi adeguati, modificando le cattive abitudini acquisite o autoimposte. Per contro, risultati ottenuti velocemente tendono a perdersi con altrettanta facilità. Combinare più sistemi permette di lavorare su più aspetti contemporaneamente, ma anche con maggiore profondità.

Quanto può essere efficace condurre un regime alimentare (seguiti da un nutrizionista o da un dietologo) senza occuparsi, contemporaneamente della funzionalità degli organi coinvolti nel processo digestivo e metabolico? In alcuni casi la persona perderà peso velocemente grazie alla variazione di stile alimentare ma, in fase di mantenimento, in molti casi tenderà a riprendere le vecchie abitudini. Altre persone, in fase di riduzione del peso corporeo, possono lamentare la perdita di energia vitale, fisica o svogliatezza al punto da decidere di ritornare a nutrirsi come prima! Cambiare stile alimentare per trovare la propria dimensione prevede che si mettano in discussione anni e anni di abitudini e modalità di pensiero. I risultati migliori si hanno grazie alla continuità che, nella lunga distanza, permette di modificare pian piano gli errori alimentari o le abitudini, per divenire persone nuove! Corpo e mente sono connessi, di conseguenza abbinare rimedi e trattamenti a un qualsiasi percorso per migliorare se stessi e lo stato di salute, "così dentro, così fuori", forniscono un valore aggiunto per disintossicare e per stimolare l’essere nella sua interezza, a funzionare meglio.

martedì 17 aprile 2018

Questioni di spazio


Se prendiamo in riferimento il sistema di Medicina Cinese (MTC), la vescica è strettamente connessa al Rene. Questi organi insieme sono il vero e proprio "apparato idrico" del corpo umano.

Il canale energetico della vescica è il più lungo di tutti i canali energetici; nasce al canto interno dell'occhio (angolo di congiunzione tra le due palpebre) percorre la volta cranica e giunge al collo dove si divide in due branche, quella mediale e quella laterale. La branca mediale è ai lati della colonna, arriva al sacro, scende verso la parte posteriore della coscia dove a livello popliteo incontra la branca laterale; questa percorre il dorso dall'alto al basso a fianco di quella mediale.
Giunta a livello gluteo prosegue sulla parte posteriore della coscia e si congiunge alla branca mediale; a questo punto il canale torna ad essere unico e dal poplite (parte posteriore del ginocchio) il canale giunge alla parte laterale del piede per terminare il percorso al quinto dito.
Sono le parti più collegate alla vitalità. Il lavoro interiore per rafforzare questi organi sono l'orientamento verso la saggezza, la sapienza e la capacità di gestire al meglio la propria vita.
Quando c'è disequilibrio energetico subentrano la paura e la tendenza a non affrontare la quotidianità, rifuggire la gioia di stare al mondo
 


Curare la vescica, ovvero prendere in mano la propria vita

Questo organo muscolomembranoso costituisce il deposito dell'urina convogliata dagli ureteri. Quando si avverte lo stimolo della minzione, le sue pareti si contraggono per espellere urina attraverso l'uretra. 
Le sue pareti risultano costituite da tre tuniche sovrapposte: una sierosa, una muscolare e una mucosa, quella ovviamente più interna. 
Consigli per aiutare la funzionalità della vescica 

Quando la vescica sta soffrendo si accusano patologie come cistiti, infezioni urinarie, incontinenza.
Si soffre anche di debolezza alle caviglie, si possono presentare problemi di udito, difficoltà nell'equilibrio, difficoltà ad adattarsi all'inverno.
Ecco alcuni consigli pratici per aiutare la vescica e non solo:
·         Arginate il consumo di alimenti irritanti come gli agrumi, i pomodori e le cipolle. Non eliminate l'abitudine del bicchiere d'acqua tiepida al risveglio, se siete soliti a questo rituale molto depurativo; il limone è il meno irritante tra gli agrumi e rispetto ai benefici che apporta quanto ad alcalinizzazione non ci son paragoni.
·         Diventate amici delle tisane. Stimolano la vescica, rilassano i tessuti, idratano in profondità. In particolare, tenete in considerazione le proprietà dell'iperic.
·         Riducete drasticamente il peperoncino
·         Andateci piano con lo zucchero e, sebbene si tratti di un'alternativa molto più naturale, con il miele.
·         Consumate bevande alcoliche con parsimonia. Fegato, reni e vescica sono molto connessi, lavorano in stretta collaborazione.

Vediamo cosa potete fare per il corpo e la psiche al di là degli accorgimenti alimentari:
·         Scoprite gli esercizi per il pavimento pelvico (esercizi di Kegel); 
·         Evitate di praticare dei tipi di esercizi fisici che diano troppi contraccolpi a livello del basso addome;
·         Parlate a voi stessi. Sentitevi all'altezza. Guardatevi allo specchio e sorridete. Cercate la sensazione di benessere per il grande fatto di essere creature vive. Siate fieri di stare al mondo. 

Inoltre iniziare la giornata con una tazza di acqua calda con il succo di mezzo limone è un metodo semplice ed efficace per ritrovare benessere e salute,

VESCICA URINARIA ansia e nervosismo, paura in generale

La vescica è l’organo che raccoglie l’urina prima che venga espulsa dal nostro corpo. Situata dietro il pube può arrivare a contenere fino a 80 cl di urina, che proviene in modo lento e costante dai reni, attraverso due canaletti, detti ureteri. Quando il volume dell’urina raggiunge i 35/40 cl, sentiamo il bisogno di urinare (i reni producono circa 1,5 litri di urina al giorno). È lo sfintere dell’uretra (il canale che porta l’urina all’esterno) che agisce da rubinetto, mantenendo chiusa la vescica. L’atto dell’urinare è volontario e avviene rilassando lo sfintere. Quando, per vari motivi non riusciamo a controllare questa funzione, abbiamo quella che definiamo incontinenza.
Tra i disturbi più frequenti che interessano la vescica troviamo la cistite, un’infiammazione che colpisce maggiormente le donne, anche a causa della minor lunghezza dell’uretra, rispetto agli uomini. Alcuni bambini soffrono di enuresi, la “pipì a letto” data da un mancato controllo dell’apparato urinario durante il sonno.

La vescica nella visione psicosomatica

Quello su cui la vescica ci può dare informazioni è la capacità di lasciarsi andare, oppure per contrapposizione del controllo rigido e l’attitudine a trattenere. Può indicare un’educazione ricevuta di tipo rigido e impostata sullo schema punizione/ricompensa.  La conseguenza sono probabili paure e sensi di colpa incontrollati con possibili ripercussioni sulla vescica, un organo costantemente sotto controllo. L’atteggiamento in questo caso è sottomesso, di una persona che non sopporta ed evita le tensioni. A volte la persona con problemi alla vescica mostra timidezza, disagio nell’affrontare gli altri. Quasi ad esprimere una difficoltà a riconoscersi uno spazio proprio.
Nel caso dell’enuresi è possibile che il sonno, alleviando il controllo che avviene durante la veglia, offra una possibilità di liberarsi di qualcosa che non si vuole far uscire durante il giorno.

Riflessologia plantare e tecniche energetiche

La riflessologia plantare è un valido strumento per intervenire sull’apparato urinario. Capita a volte di riscontrare fastidio o dolore nella zona riflessa della vescica in concomitanza con le varie problematiche esistenti. Curiosamente tale fastidio è spesso collegabile ad altre situazioni. Gonfiori intestinali, stipsi, prostatiti, gravidanza e parto, prolasso del pavimento pelvico. In questi casi la vescica non ha problemi in sé ma si trova in una situazione di “sofferenza” a causa di altri eventi che la condizionano o di organi che la comprimono. Questo mi permette di ricordare una delle caratteristiche della riflessologia plantare, ovvero che il punto dolente sul piede non va inteso come un riferimento diretto all’organo riflesso. Proprio in una visione olistica è possibile ricondurre il segnale ad altre parti del corpo o meglio al corpo nel suo insieme.
Restando in un ambito energetico, in particolare nella Medicina Tradizionale Cinese, anche digitopressione e TuiNa permettono di intervenire sulle problematiche collegate alla vescica.  Uno dei meridiani energetici principali fa riferimento proprio a quest’organo. Ha il suo punto di inizio sul lato interno degli occhi, risale lungo la testa per poi scendere lungo la schiena e le gambe, posteriormente, per terminare sul lato esterno del quinto dito del piede.

La tecnica craniosacrale per la vescica

Anche la tecnica craniosacrale può essere di aiuto per le problematiche legate alla vescica. Infatti permette di intervenire sull’area pelvica, sia sulla parte vertebrale che sulla quella tessutale, migliorando le tensioni fisiche e quelle emozionali, spesso “memorizzate” nel nostro corpo.

L’idroterapia, un aiuto naturale

Un’ulteriore possibilità di intervento sul sistema urinario è l’idroterapia. In particolare per la vescica le applicazioni calde locali permettono un rilassamento che può aiutare in caso di difficoltà urinarie.  Per cistiti e incontinenza notturna si possono fare, più volte al giorno, pediluvi caldi così come camminare molto in acqua. Anche gli enteroclismi contribuiscono a sfiammare l’area.

Comportamenti alimentari e… caratteriali

Una buona abitudine, utile per tutto l’organismo ma soprattutto per l’apparato urinario, è quella di bere acqua, frequentemente, poca per volta, meglio se lontano dai pasti. Per non sottoporre la vescica a sforzi notturni si potrebbe ridurre al minimo l’acqua bevuta dopo cena. Infatti non è consigliabile restare a lungo con la vescica piena. Anche la costipazione intestinale non aiuta: la compressione che ne deriva può spingere la vescica verso il basso.  Inoltre, qualora in una persona si riscontrassero le caratteristiche psicosomatiche collegabili a quest’organo, potrebbe essere utile intervenire con attività che sviluppino la capacità di affrontare gli altri, anche attraverso una buona postura, in modo da diminuire il disagio e la timidezza, possibilmente arrivando a guardare le altre persone bene negli occhi. Importante è anche lavorare per ridurre il senso di colpa e sentirsi un po’ meno responsabili di tutto.