Il significato etimologico del termine
nutrire è stillare, colare. Il termine nutrire, che deriva dal latino, è
riconducibile all'intento di allevare, di far
crescere e coltivare. Questi significati ci riportano simbolicamente
all'immagine dell'atto di una madre intenta ad allattare il proprio fanciullo.
Quando
leggiamo la frase "noi siamo ciò che mangiamo" troviamo conferma di
questa idea che ci viene insegnata. La madre, nel suo significato intrinseco, è
colei che porta in grembo la vita, che permette la nascita, che accudisce e
nutre. Durante tutta la nostra esistenza il nutrimento identifica una modalità
dell'essere umano di prendersi cura del proprio sostentamento, per permettere
al corpo e alla mente di avere l'energia corretta per condurre una buona vita.
Dal punto di vista fisiologico la nutrizione inizia nella bocca, luogo in cui
la masticazione e la saliva, ricca di enzimi, permettono di trasformare il cibo
in bolo alimentare. Attraverso la faringe e l'esofago, la muscolatura e
l'azione dei suoi movimenti peristaltici dirigono l'impasto passando dal
cardias per raggiungere lo stomaco. Lo stomaco è una dilatazione del tubo
digerente che prende la forma di un sacco.
confronto: sx stomaco dx feto |
Osservando
la sua forma possiamo notare che ci ricorda quella di un feto. Questa analogia
tra le immagini, ci può ricondurre al processo iniziale di trasformazione che
avviene nel grembo materno. Tutto ciò ha un suo tempo e un suo ritmo stabilito
dalla natura.
Lo stomaco, secondo la medicina cinese, è un
viscere chiamato Fu. I visceri, durante il processo digestivo, si occupano di
fare un lavoro di distillazione chimico del cibo. Lo stomaco, definito "la
madre dell'energia", è strettamente collegato al duodeno nel processo di
corrosione degli elementi. Tutto il processo metabolico digestivo, necessita di
energia per poter essere messo in atto. Ogni viscere è energia e si muove con
essa. L'energia dello stomaco è "la
madre dell'energia" e decide se un determinato cibo va espulso oppure
no. Il cibo è energia (Gu-Qi) e unito all'energia dell'aria (Zong-Qi), origina
la qualità dell'energia nutritiva (Ying-Qi), fondamentale per l’equilibrio
della nostra salute. Una buona respirazione durante il pasto, unita a
un'adeguata masticazione, fanno sì che ciò di cui ci nutriamo divenga di
qualità. Se il compito dello stomaco è quello di decidere il tipo di cibo,
quello della milza, definita “la maestra di cerimonia della digestione”, è
quello di occuparsi di separare la parte essenziale degli alimenti da quella
energetica. Ogni alimento possiede una parte essenziale, una energetica e una
parte che andrà eliminata, tramite l'intestino crasso, nella fase finale della
digestione. La parte che nutre il corpo più profondamente sarà quella che
formerà lo Ying-Qi o energia nutritiva.
Un esempio che chiarifica il significato di
energia nutritiva ci viene fornito quando, ad esempio, abbiamo molto appetito e
subito dopo qualche boccone esordiamo con la frase: ci voleva! Questa
affermazione spontanea, ci sta indicando che la nostra energia nutritiva è in
salita. La medesima cosa avviene anche dopo esserci nutriti della vista di un
bel quadro o dopo aver fatto qualcosa che ci soddisfa. Importante è
sottolineare che, una piena soddisfazione
non dà spazio per alcun senso di colpa. In un completo atto di nutrimento è
racchiuso tutto ciò che ci gratifica su vari livelli. Quando siamo bambini, i
nostri bisogni vengono soddisfatti da nostra madre o da chi si prende cura di
noi. Quello che viene appreso durante questa fase è l’aspetto che
interiorizziamo di ciò che, per ognuno di noi, significa nutrimento. Questa constatazione, pone la nostra attenzione su
tutti gli squilibri che, potenzialmente si possono manifestare in un essere
umano, nel corso della sua esistenza in ambito alimentare.
Il processo di crescita della specie umana, è
differente da quella dei cuccioli di animali che prevede un'indipendenza
alimentare più precoce rispetto alla nostra. In entrambe i casi però, sia la
tipologia animale che quella umana, hanno in comune il fatto di apprendere
dalla madre o da chi si occupa di allevare: cosa mangiare, come mangiare e
quale aspetto della soddisfazioni attribuire alle cose. Il senso di
soddisfazione che deriva da ciò che nutre, in senso ampio, ci viene insegnato
secondo l'esperienza del singolo e può non essere ciò che è meglio per noi.
Ogni viscere ordinario nel processo digestivo
ha un suo ruolo ben definito e un suo compito. Gli organi detti Zang, si
nutrono del lavoro alchemico che i visceri compiono. Gli Zang, per risonanza,
assorbono e tesaurizzano le essenze necessarie. Tutta questa elaborazione
digestiva libera energie: le essenze. Le energie delle essenze nutrono gli
organi e permettono al cervello di svilupparsi. Questo chiarifica l'importanza
del tipo di "essenze" che
si sceglie di portare all'interno del nostro corpo. La qualità delle essenze e
la modalità del nostro processo alimentare spiegano il senso profondo che si cela
dietro alla nutrizione: siamo ciò che mangiamo e di conseguenza siamo ciò che
pensiamo. Le scelte che facciamo in merito a tutto ciò che ruota intorno al
significato del nutrimento origina da quello che abbiamo appreso durante la
fase di crescita.
Questa
consapevolezza permette di comprendere che, le “essenze” nutrono il nostro
corpo fisico e la nostra mente come è nella natura della "nostra madre
dell'energia" lo stomaco, scegliere cosa è bene per noi. L'istinto
primordiale, quando veniamo al mondo, non è intaccato dagli insegnamenti.
L’istinto di sopravvivenza che ci guida è di natura selvaggia, ha il compito di
proteggerci e di mantenerci in buona salute mentre, la nostra mente, può
divenire fuorviante in quanto è addomesticabile. Ogni scelta che facciamo può
essere guidata dalla nostra parte istintiva o da quella acquisita essendo,
umanamente inclini, alle abitudini e all’apprendimento della gestualità.
Se ciò che sentiamo con lo stomaco è differente
da ciò che abbiamo accettato di credere con la testa, questo è un buon motivo
per soffermarsi e rivedere se, ciò che abbiamo definito valido, sia realmente digeribile per ognuno di noi.
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