Il respiro è la fonte
di vita che nutre l’organismo umano. L’organo collegato al mese di febbraio è
il polmone e l’ora della sua massima espressione si colloca tra le 03,00 e le
05.00 del mattino. Secondo alcuni ricercatori è possibile considerare il tempo
come unità di misura con cui percepire la vita; un tempo per inspirare – uno
per espirare, un tempo per fare – uno per non fare, un tempo per ogni cosa
scandito dal proprio ascolto interiore in modo da evitare di cadere nella
meccanicità dell’atto e per meglio sfruttare le potenzialità dell’atto stesso
di respirare. La respirazione pur essendo una funzione automatica del sistema parasimpatico,
se viene eseguita mediante l’uso della volontà e della concentrazione acquista
un valore aggiunto per l’intero sistema corpo-mente. Con un respiro veniamo al
mondo e con una espirazione lasciamo questo mondo. La fascia oraria in cui si
colloca l’energia polmone: tra le 03,00 e le 05,00 è l’ora in cui l’alba si
sente arrivare ma, è ancora lontana e la luce del giorno è solo parziale.
Diverse persone, in quest’orario, si svegliano e non riescono più a riprendere
il sonno. Questo fatto potremmo considerarlo solo un caso ma, quando risulta ricorrente,
può essere riconducibile a un sovraccarico di corpo-mente. Il polmone è il
primo canale della circolazione energetica preceduto da quella del fegato di
cui abbiamo parlato il mese scorso. L’energia “perversa” principale che
indebolisce questo organo è il freddo; una causa esogena che penetrando
all’interno dell’organismo per mancanza di un’adeguata protezione, si trasforma
in causa endogena. Il polmone soffre anche la secchezza. In inverno la
permanenza in ambienti eccessivamente riscaldati equivale a rimanere troppo a
lungo esposti a freddo-umido. In tal senso, risulta efficace umidificare gli
ambienti in cui si soggiorna con l’aggiunta, in proporzione variabile di oli
essenziali, selezionati da professionisti del settore. È suggerito inoltre effettuare
trattamenti preventivi per chi è frequentemente sottoposto a malattie da
raffreddamento. Qualche mese prima del periodo invernale trattare il punto Lu 9
del meridiano polmone con costanza, è utile come prevenzione. Al trattamento è indicato
aggiungere un programma alimentare mirato e rimedi che contribuiscono a preparare il corpo per affrontare
con maggiore forza e equilibrio, il cambio di stagione. Nei casi acuti questo
punto, in associazione con quelli del meridiano di milza, è utile per trattare
forme catarrose con eccessiva produzione di muco senza dimenticare di
aggiungere alcuni punti di grosso intestino, il viscere collegato al polmone.
Il meridiano polmone è collegato anche a quello di vescica urinaria dove
troviamo altri punti utili in fase acuta, per favorire l’eliminazione di
eccesso patologico di calore attraverso le urine. Dal punto di vista alimentare
i sapori di natura piccante, assunti in moderata quantità come il peperoncino,
i chiodi di garofano, la cannella e soprattutto lo zenzero, alimento elettivo,
sono un tonico per l’organo mentre in eccesso lo indeboliscono. Molte tisane
composte di queste sostanze hanno funzione piretica. Tra gli alimenti
sconsigliabili nelle patologie da freddo ci sono i latticini e suoi derivati in
quanto contribuiscono a rendere l’ambiente del corpo, al suo interno, eccessivamente
umido. Un eccesso di umidità rende il corpo più incline a sindromi da eccesso
di muco secondo la Medicina tradizionale cinese. Con i polmoni
possiamo assimilare l’energia aria; questo organo, tramite il respiro ci mette
in contatto con l’ambiente esterno. Le fosse nasali rappresentano la principale
via d'entrata e d'uscita dell'aria respirata.
Il naso la depura del pulviscolo atmosferico, tramite le vibrisse, i
peli delle narici, e il muco. Inoltre, la inumidisce e la riscalda, in modo che
non giunga troppo secca e fredda ai polmoni. L’emozione a cui fa riferimento la
loggia metallo e cui appartengono il polmone, il grosso intestino e il naso, è
la tristezza. Gli squilibri legati all’organo polmone ci suggeriscono una difficoltà
nell’accogliere la vita, simbolicamente ma anche oggettivamente. Un raffreddore
che scaturisce da un “colpo di freddo” cela molti fattori che, durante
l’anamnesi del soggetto possono emergere, rendendo ogni raffreddore diverso
dall’altro. Si potrebbe leggere e trattare il sintomo limitandosi a consigliare
dei rimedi ma, da professionisti se vogliamo fare un lavoro più accurato è
necessario, nella misura in cui c’è volontà, accompagnare la persona attraverso
la presa di coscienza delle proprie emozioni per poi rielaborare. Il polmone si
occupa del sistema immunitario istintivo, quell’aspetto fondamentale
dell’organismo umano per permette di difendersi dai patogeni ma, anche e
soprattutto, dagli urti della vita. Con la stagione invernale c’è maggiore
propensione a guardarsi dentro, le persone nostalgiche e tutti coloro che hanno
subito una perdita dolorosa sono maggiormente esposte a abbassamenti del
sistema immunitario anche se, in alcuni casi, può trattarsi semplicemente di un
bisogno del corpo di depurare sé stesso tramite l’organo emuntore. Ogni
emozione necessita di essere ascoltata, rielaborata con calma per poi poter
essere lasciata andare. C’è un tempo per avere paura o sentirsi in balia degli
eventi e uno per diventare coraggiosi, uno per piangere e scoraggiarsi, un tempo
per ritrovare la serenità e la fare scelta più adatta. Un’emozione protratta troppo
a lungo e impedisce di vedere la situazione sotto una luce
diversa. Essere emotivi significa possedere un’inclinazione a turbarsi e
agitarsi con facilità questo da un lato comporta momenti di grande squilibrio
mentre dall’altro una grande sensibilità. Imparare l’autodisciplina emozionale
permette di avere un necessario distacco da situazioni per dare il giusto peso
a ciò che accade.